Cagliari – Bruxelles: per capire meglio l’Europa Stage formativo per un gruppo di liceali del «Dettori»

«Una delle esperienze più belle della mia vita! Diciassette giorni sono bastati non solo per creare nuove amicizie e visitare una città bellissima, ma anche per migliorare le nostre competenze in campo politico e per conoscere qualcosa in più sul nostro continente».

Le parole di Giulia Orrù, studentessa liceale, aiutano a comprendere il significato dell’esperienza che ha vissuto nelle scorse settimane insieme ai suoi compagni di scuola.

Giulia ha fatto parte del gruppo di quindici studenti del quarto anno del liceo classico «Dettori» di Cagliari, che hanno realizzato il progetto relativo ai «Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento» (ex alternanza scuola lavoro) all’estero, svolto a Bruxelles.

L’iniziativa di formazione è nata dal «Programma Operativo Nazionale» del Ministero dell’Istruzione, che, dopo una procedura di selezione, ha finanziato con i Fondi Strutturali Europei una serie di progetti per il potenziamento delle competenze chiave degli allievi tramite l’ex alternanza scuola lavoro all’estero, tra i quali quello presentato dal liceo cagliaritano.

Durante il soggiorno a Bruxelles gli studenti, guidati dai tutor dell’agenzia «Bxl Europe» e dai docenti interni responsabili del progetto, Maria Rosaria Coda e Roberto Piredda, hanno avuto l’opportunità di svolgere delle attività formative presso le principali istituzioni dell’Unione Europea: Consiglio, Commissione, Parlamento, Comitato delle Regioni, Comitato Economico e Sociale, Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura, Servizio per le azioni esterne.

Il progetto ha dato la possibilità agli studenti di comprendere che l’Unione Europea non è una realtà fredda e distante, ma un’opportunità concreta, legata alla propria vita. La condivisione dell’esperienza tra i ragazzi è stata anche una preziosa occasione di crescita umana.

«Questo viaggio – racconta Virginia Sanna – mi ha dato tanto. Infatti, ho sempre visto la politica come qualcosa di distante da me e non mi sono mai sentita veramente parte dell’Unione Europea. Con questo progetto ho capito che invece ne faccio parte più di quanto immaginassi e che ricopro anche un importante ruolo al suo interno. La mia voce, insieme a quella degli altri cittadini, è la più importante in assoluto. Ho fatto conoscenza con tante persone e ho instaurato nuovi legami di amicizia; questa è una delle cose che mi ha sempre resa più felice».

Per il presente e il futuro dell’ideale europeo molto dipende dall’impegno dei giovani, esperienze come queste sono un «seme» che certamente potrà maturare e portare frutto.

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