Consiglio regionale: buon lavoro per il bene dei sardi Definita o quasi la squadra è ora di rispondere alle tante esigenze

Quando avrete questo numero tra le mani la Sardegna dovrebbe avere finalmente la sua Giunta regionale, con la squadra del presidente Solinas al completo o quasi.

A distanza di quaranta giorni dalla tornata elettorale si è arrivati alla composizione del governo, che dovrà far uscire dalle secche la nostra regione.

Impresa improba ma non impossibile.

Il numero di emergenze e di necessità è tale che lo sforzo, di chi si è meritato la fiducia dei sardi, dovrà essere grande, perché il tempo e la pazienza delle persone rischia di esaurirsi.

Come ha sottolineato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, venerdì scorso a Cagliari per presentare il rapporto sul Sud Italia, è urgente far ripartire il lavoro.

Il Governo Conte, pur tra le mille difficoltà dell’economia nazionale, dovrà dare una accelerata a quei provvedimenti capaci di avviare i progetti già in essere: si tratta di centinaia di milioni di euro per iniziative previste e per le quali è disponibile la dotazione finanziaria.

Le solite pastoie burocratiche impediscono l’avvio di cantieri o la realizzazione di progetti.

Per capire di cosa si stia parlando è sufficiente chiedere agli operai ex-Alcoa, il cui stabilimento è chiuso dal 2012, e da dicembre non ricevono più il sussidio degli ammortizzatori sociali, mentre il nuovo soggetto che ha acquisito lo stabilimento, la «Sider Alloys», attende il rispetto di uno dei cardini dell’accordo: il prezzo agevolato dell’energia elettrica, senza il quale sarà impossibile riavviare lo stabilimento sulcitano.

Da non dimenticare le opere infrastrutturali che devono accompagnare la ripresa delle industrie del Sulcis, come ad esempio il dragaggio del porto industriale di Portovesme.

Dello stesso tenore la vicenda del Porto Canale di Cagliari e dei suoi lavoratori.

Un’opera faraonica, che avrebbe dovuto porre il capoluogo e l’isola al centro dei traffici del Mediterraneo: al momento in 40 rischiano di dover restare a casa, mentre il traffico di merci è pressoché fermo, con pochissimi container movimentati mentre le navi merci passano lontano dal Golfo degli Angeli.

Due zone con un problema comune: la mancanza di lavoro che rende difficile la vita delle persone, come ha ricordato papa Francesco nel settembre del 2013 nel Largo Carlo Felice a Cagliari: «È difficile avere dignità senza lavorare».

Un’altra priorità è il sostegno alle famiglie.

Lo scorso fine settimana si è consumata la solita prova di forza tra due anime che sembrano incapaci di dialogare su un tema che dovrebbe unire, quello della famiglia appunto.

In realtà, come ha detto il cardinal Gualtiero Bassetti, la famiglia non è una squadra di calcio per la quale tifare ma una priorità che necessita di sostegno autentico, concreto, fatto di aiuti capaci di invertire la tendenza all’inverno demografico che sta interessando soprattutto la nostra Isola.

In questi giorni verrà illustrata a Cagliari la proposta di legge sul diritto alla maternità: è un primo passo.

La scorsa legislatura regionale si è chiusa senza che l’auspicata legge sulla famiglia arrivasse nell’Aula di via Roma, per essere discussa e approvata, nonostante la quasi totalità delle forze politiche avesse sottoscritto il disegno di legge.

Lavoro e famiglia: due priorità delle quali si è parlato in campagna elettorale e che ci si augura entrino presto nell’agenda dei componenti del Consiglio e della nuova Giunta regionale.

Buon lavoro a tutti, per il bene dei sardi.

Roberto Comparetti

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