Cresce il numero dei poveri in Sardegna Presentato a Sassari il report della Caritas regionale

Il tema delle fragilità familiari è al centro del Rapporto annuale 2018-2019 della Delegazione regionale Caritas Sardegna.

L’impegno delle Caritas diocesane sarde verso le famiglie bisognose è a 360 gradi; tra gli interventi: attività di ascolto, mense, empori solidali, distribuzione di beni di prima necessità, azioni di inclusione socio-lavorativa. Progettualità ampiamente descritte nel Rapporto, di cui si riportano qui sotto, per brevità, solo alcuni esempi.
Diversi gli interventi di sostegno socio-lavorativo, familiare e relazionale.

La Caritas di Ales-Terralba porta avanti i progetti «Sacra Famiglia» e una «Casa per ricostruirsi» a Guspini, Centro Comunitario «San Giuseppe» ad Ales, «Custodire la famiglia» (a Guspini, Villacidro e Siris).

Quest’ultimo progetto, grazie ai fondi CEI 8xmille, e con un co-finanziamento della Fondazione con il Sud, dà a famiglie con minori in forte disagio (padri separati, ex tossicodipendenti in fase di reinserimento, ex carcerati) non solo una casa, ma anche sostegno sociale, familiare, sanitario, lavorativo e relazionale.

Aspetto, quest’ultimo ben presente anche nel progetto «Reti di famiglie», della Caritas di Cagliari, rivolto a famiglie italiane e straniere, anche mono-genitoriali, in difficoltà.

Il servizio offre ascolto, sostegno e accompagnamento economico e psicosociale, attraverso la promozione di percorsi di solidarietà con il coinvolgimento di altre famiglie, di gruppi o singole persone.

Alla base, l’ottica della progettazione partecipata, con una modalità di relazione in cui vengono messi in primo piano l’incontro, la conoscenza e l’assunzione di responsabilità reciproche.

I destinatari sono anche le persone singole e le famiglie, desiderosi di aiutare altre famiglie in difficoltà.

Gli operatori sono inoltre coinvolti nell’animazione sul territorio per la promozione di interventi di sostegno alle famiglie; nella formazione di Parrocchie, gruppi di cittadini, associazioni, che vogliono a loro volta realizzare progetti per le famiglie.
Tra i progetti, anche gli «Empori della solidarietà» realizzati dalle Caritas di Iglesias e Oristano.

In quest’ultima città, l’Emporio è nato nel 2015, grazie all’8xmille: con questo progetto particolare attenzione è stata rivolta alle famiglie con minori, disabili, NEET provenienti da diversi paesi della Diocesi, dai quali molti giovani emigrano in cerca di un’occupazione.

Nella progettazione 2018 si è deciso di arricchire l’offerta degli strumenti di sostegno alle famiglie con una serie di percorsi formativi e informativi sui temi del supporto alla genitorialità, della ricerca attiva del lavoro, della prevenzione sanitaria, della corretta igiene e conservazione dei cibi. A ciò si unisce l’attivazione di tirocini lavorativi per il biennio 2019-2020.

Ai bisogni alimentari (e non solo) delle famiglie guarda anche il Centro diocesano di assistenza, a Cagliari, che garantisce la distribuzione di viveri, indumenti, farmaci, prodotti per l’infanzia e altri beni di prima necessità.

La Caritas di Tempio-Ampurias ha realizzato la «Cittadella della carità» di Olbia, inaugurata a febbraio 2018.

Nata come “luogo segno” dell’esperienza ecclesiale e caritativa, vissuta in occasione dell’alluvione del 2013, si tratta della terza «cittadella» presente nella Diocesi, dopo quelle di Tempio Pausania e di Castelsardo.

All’interno, diversi servizi: un emporio di generi alimentari, al quale si accede con un’apposita tessera rilasciata dalle Parrocchie, gli sportelli anti-usura, micro-credito, Prestito della Speranza, quello medico-psicologico gestito dall’associazione “Nemeton”, il progetto Dimmi ti ascolto, per minori vittime di violenza e le loro famiglie.

Per le famiglie in gravi difficoltà, nel 2018 la Caritas diocesana di Sassari, in collaborazione con la Fondazione di Sardegna e Sardex (circuito commerciale di moneta complementare nato in Sardegna), ha riproposto la SocialPay: con questo sistema, già sperimentato efficacemente nel 2017, si è voluto dare la possibilità a 50 famiglie (500 euro per ogni nucleo familiare) e 18 single (300 euro a persona), per un totale di 150 persone, di provvedere in autonomia e responsabilità, alla propria sussistenza evitando il ritiro dei pacchi viveri nelle Parrocchie o centri di servizio caritativo.

Il progetto ha visto coinvolto, oltre ai Centri di ascolto diocesani, anche alcune Parrocchie della Diocesi.

Alle famiglie e ai ragazzi si rivolgono alcuni progetti della Caritas di Alghero-Bosa, finalizzati al sostegno allo studio: tra questi, il «Dopo scuola studio», realizzato grazie ai fondi CEI 8xmille, per contrastare la dispersione scolastica e attenuare i conflitti familiari.

Nell’ambito dell’iniziativa è stato attivato anche un percorso personalizzato, «Insegnami a studiare da solo», destinato ai ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).

Sempre nell’ambito del sostegno allo studio, la Caritas di Nuoro ha attivato, in alcune Caritas parrocchiali il centro studio «Ce la puoi fare». Inoltre, la stessa Caritas ha promosso il progetto «Estate insieme, nell’estate 2018, con l’Associazione don Tonino Bello, Anteas Nuoro e A.C.R. giovanissimi, in una parrocchia della città, creando situazioni di incontro tra famiglie. Il progetto «Elen Joy» con uno sportello di ascolto e di formazione nelle scuole, un servizio a disposizione delle famiglie e persone disagiate e il sostegno psicologico, svolto da psicoterapeuti, attivo nel Centro di ascolto diocesano e in una scuola della città. La collaborazione con la Casa famiglia per minori «Il Mandorlo».

Nell’ambito del progetto Famiglie che si aiutano realizzato dalla Caritas di Iglesias, sono stati consegnati una trentina di assegni di sostegno allo studio provenienti dal Fondo di solidarietà diocesano, a studenti che si sono distinti per il profitto e che si trovano in una situazione familiare di difficoltà.

Sempre nell’ambito del supporto scolastico ed extra-scolastico e l’accoglienza di genitori che cercano aiuto, possibilità di dialogo e confronto, la Diocesi di Lanusei ha dato un segno forte della sua presenza nel territorio attraverso l’implementazione e l’apertura di uno spazio fisico denominato «UmanReLab: Laboratorio di relazioni umane».

Questo spazio, gestito da professionisti, si pone come altro punto, insieme alle Parrocchie, dove genitori e figli trovano persone pronte ad accogliere, ascoltare, promuovere e sviluppare relazioni e reti tra famiglie e tra figli.
Diversi i progetti promossi anche sul versante dell’inclusione socio-lavorativa.

La Caritas diocesana di Lanusei dal 2018 porta avanti il progetto Insieme!, grazie ai fondi CEI 8×1000, che vede l’inserimento di persone svantaggiate (una per ogni famiglia delle cinque selezionate) in un percorso lavorativo in ambito agricolo, che dura un anno con la possibilità di proseguire.

Attraverso questo progetto si prendono per mano i bambini e i ragazzi in età scolare, facenti parte delle cinque famiglie individuate, al fine di supportarli nel percorso scolastico ed extrascolastico attraverso accompagnamento nello studio, supporto per l’acquisto del materiale didattico, facilitazione nell’accesso alle attività extrascolastiche.

Ad Ozieri la Caritas diocesana porta avanti il progetto «Con le mani degli ultimi», finanziato da un fondo CEI 8xmille con l’obiettivo di contrastare i fenomeni della povertà, della disoccupazione di lunga durata e inoccupazione giovanile, di combattere il lavoro irregolare e non professionalizzato diffuso tra le fasce deboli.

Così, in località «Sas Pedras Frittas» a Ozieri, grazie alla cooperativa sociale SPES (braccio operativo della Caritas) è stato creato un piccolo laboratorio di produzione del pane, in cui hanno trovato stabilità occupazionale giovani del territorio.

Un altro importante progetto destinato ad alcune persone e relative famiglie bisognose seguite dai Centri d’ascolto diocesano e parrocchiali, e dall’Emporio della Solidarietà di Iglesias, è Orti Solidali di Comunità (OSDC), con una forte valenza sociale, ambientale, inclusiva, che vede persone vulnerabili impegnate nel lavoro agricolo e nella coltivazione orticola in un terreno messo a disposizione dalla Diocesi.

Ad Alghero, il progetto Stampando un’opportunità, ha permesso la creazione di una tipografia/serigrafia digitale, in collaborazione con la Fondazione Al.Bo. di Osea: l’attività riguarda la stampa su capi di abbigliamento, i cui disegni vengono realizzati dai giovani che collaborano con la Caritas e con le Parrocchie; la vendita di queste realizzazioni serve a mantenere vivo il progetto e, se possibile, a dare lavoro ad altri giovani della Diocesi.

A questi, si aggiungono, gli altri servizi e opere- segno portate avanti dalle Caritas sarde: le strutture di prima accoglienza e i dormitori, le mense e i Centri d’ascolto, i progetti per i carcerati, gli affidati alle misure alternative, i detenuti in permesso premio; ancora, l’impegno verso le famiglie rom, le comunità terapeutiche Alle Sorgenti, San Michele e Il Salvatore per la cura delle dipendenze, e la comunità Betania per l’assistenza psichiatrica nella Diocesi di Ales -Terralba; la fattoria San Michele 1 e le cooperative sociali Alle Sorgenti B e San Michele 2 per il re-inserimento lavorativo di tossicodipendenti, malati mentali e carcerati nella stessa Diocesi; i progetti per immigrati e donne vittime di violenza.

Da ricordare il progetto Giovani e anziani insieme contro l’emarginazione sociale, realizzato grazie ai contributi dell’8xmille, attivo dallo scorso giugno, con la creazione di una sala polivalente nella Casa di riposo Santi Anna e Gioacchino a Villacidro, per creare occasioni di incontro e rinsaldare i legami intergenerazionali; il progetto Madre Terra, nato a Olbia, all’indomani dell’alluvione del 2013, per la sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente.

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