Cyberbullismo: nasce l’osservatorio regionale Il dilagare di episodi va combattuto con idonei mezzi

cyberbullismoAl fine di contrastare fenomeni che sempre più tendono ad assumere contorni preoccupanti, soprattutto tra giovani e giovanissimi, quali il cyberbullismo e l’adescamento online, anche la Sardegna si è recentemente dotata di un valido strumento: l’Osservatorio cybercrime regionale.

Per Luca Pisano, psicoterapeuta e coordinatore regionale, «questo ha il compito di prevenire e contrastare tutte le forme di trasgressione che si possono manifestare sul web. Penso alla navigazione online a rischio – precisa – ma anche al cyberbullismo e all’adescamento online. L’Osservatorio nasce inoltre per raccogliere segnalazioni, fornire indicazioni e lavorare con l’obbiettivo di risolvere le problematiche presenti sul web».

Si tratta di un progetto, frutto di un accurato lavoro, che vede l’impegno del fronte pubblico e di quello privato, avvalendosi di interventi educativi nei contesti scolastici, della collaborazione con la polizia postale e delle comunicazioni, e con i gestori dei principali social network.

«Questo strumento – prosegue Pisano – è costituito dalla rete dei “genitori digitali” e dai team di docenti, genitori e studenti dei comitati digitali scolastici, che operano nelle scuole superiori della Sardegna. La cabina di regia è affidata all’equipe degli specialisti dell’Istituto di formazione sardo, dal centro per la giustizia minorile della Sardegna, dall’azienda socio-sanitaria locale nuorese e dalla cooperativa Nuovi scenari».

Dal 2008 al 2011 l’Ifos, grazie al finanziamento dell’Assessorato alle politiche scolastiche del comune di Cagliari, ha già realizzato numerose azioni, in ambito psico-socio-educativo, finalizzate a prevenire e contrastare il fenomeno del cyberbullismo.

«Sono diverse – spiega il coordinatore – le figure che emergono all’interno del progetto. Si tratta di professionalità sviluppate nel corso degli anni, che vedono coinvolti in primo piano anche i giovani, i genitori e il corpo docente, attraverso diversi strumenti. Offre consulenza gratuita agli studenti, mirata ad inoltrare al Garante della privacy e ai gestori dei siti internet, l’istanza per la rimozione di eventuali contenuti emersi in rete, e ritenuti offensivi o poco consoni».

L’equipe degli specialisti offre a studenti, genitori, docenti e operatori socio-sanitari una consulenza specialistica rivolta, nella fattispecie, a casi di insulti, offese, diffamazioni, cyberbullismo, sexting, revenge porn, sex extortion, adescamento online, diffusione illecita di dati personali e sensibili e altre gravi problematiche online.

Ci sono poi delle indicazioni che gli esperti del settore propongono all’attenzione soprattutto dei genitori. «Quello che noi diciamo – spiega Luca Pisano – è di monitorare con regolarità le attività dei propri figli, facendo presente la possibilità di esaminare periodicamente i file del computer, la cronologia del browser e le sue attività online. Un altro strumento di difesa e prevenzione – prosegue – è quello di esaminare i profili e i messaggi postati sui social, ma anche le pagine web o i blog frequentati. In sostanza è fondamentale imparare, per poi insegnare ai propri figli, alcune regole base per un uso sicuro di internet».

Comitati digitali scolastici e genitori digitali rappresentano due validi strumenti dei quali si avvale l’Osservatorio. Nel primo caso si tratta di un team di studenti, genitori e docenti, costituito con degli obbiettivi precisi, quali quello di prevenire e contrastare nelle scuole secondarie la devianza online, che progetta e realizza azioni educative. Mentre, con la definizione «genitori digitali», si fa riferimento a una rete regionale di adulti che controlla i contenuti (post, foto, video, commenti, tag, like) dei social network adoperati dai giovani, per rilevare eventuali comportamenti online a rischio.

 Maria Luisa Secchi

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