Giornalisti oggettivi e onesti nel racconto della realtà Marco Tarquinio a Cagliari per i 60 anni dell'Ucsi

Nel panorama informativo italiano il quotidiano «Avvenire» sta assumendo sempre più rilevanza.

Si colloca infatti tra i primi cinque posti della classifica dei quotidiani più diffusi.

Merito di un gruppo di lavoro coordinato dal direttore Marco Tarquinio, presente a Cagliari in occasione delle celebrazioni per i 60 anni dell’Unione cattolica della stampa italiana.

Il giornale sta portando avanti alcune importanti battaglie a mezzo stampa anzitutto di civiltà ma anche di rispetto e solidarietà per quanti, stranieri e migranti, vivono nel nostro paese.

«È uno sforzo che dovrebbe ispirarci tutti – dichiara Tarquinio – ma che nei giornali ispirati diventa particolarmente importante. Abbiamo infatti una doppia responsabilità, quella verso la nostra coscienza e quella verso i lettori per fugare tutti quei luoghi comuni che possono essere alla base dell’accusa che ci può essere rivolta di pre-comprensione della realtà sulla base dei valori ai quali ci riferiamo. Dobbiamo quindi essere sempre molto oggettivi e  onesti nel racconto della realtà per poi mettere in campo, con tutta la forza necessaria, le nostre opinioni e i nostri ideali».

Il rischio, dietro l’angolo, è però quello di non avere un fronte comune, ma anzi di trovare divisioni tra i lettori.

«Il rischio c’è sempre – analizza – e devo dire che i cattolici sono molto bravi anche a dividersi. Sussiste comunque, e l’ho sperimentato più volte in questi anni, una grande comunione di intenti tra i direttori dei tanti settimanali cattolici attivi nel territorio e con i quali si cerca di collaborare. Ci sono, è vero, diverse modalità, tutte importanti per noi, perché è più importante perseguire l’obiettivo che ci è dato, quello di aiutare, per la nostra parte, con il nostro specifico, a condividere la Parola usando le parole giuste nella cronaca del quotidiano e del settimanale».

Un presidio di informazione e di cultura che segue il magistero della Chiesa e che ascolta le voci del mondo: questo è anche «Avvenire».

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