I giovani della Gmg in viaggio di ritorno verso Cagliari Stanchi ma arricchiti da un'esperienza entusiasmante, i ragazzi della nostra diocesi saranno martedì sera a casa

evidenzaCon la celebrazione della Messa e l’annuncio che la prossima Giornata Mondiale della Gioventù si terrà a Panama (America Centrale) nel 2019 si è conclusa ieri la Gmg di Cracovia 2016.
Gli ottocento ragazzi provenienti dalle dieci diocesi della Sardegna si preparano al rientro, arricchiti dall’esperienza condivisa con i loro coetanei ed arricchiti dalle parole e dagli incoraggiamenti di Papa Francesco.
Francesco Piludu e Andrea Pala hanno raccolto, per Radio Kalaritana, le emozioni e le sensazioni che il gruppo proveniente dalla diocesi di Cagliari sta vivendo vive al termine di questa entusiasmante esperienza di Chiesa.
Il momento più intenso di tutta la Gmg per Antonio, diciottenne proveniente dalla parrocchia di Settimo San Pietro, è stato il gesto di alzare cero acceso verso il cielo, durante la veglia del sabato, richiamare la luce della fede che univa le centinaia di migliaia di giovani.
Nicole, ragazza di 18 anni della parrocchia di Senorbì, fa tesoro della frase pronunciata da papa Francesco durante l’omelia della Messa conclusiva. Il Santo Padre ha infatti rivolto un invito ai giovani: «Non lasciatevi anestetizzare l’anima».
Per Alberto, 17 anni, di Ussana, quella di Cracovia è stata la prima Gmg: «Quando mi è stato proposto di vivere questa esperienza non sapevo a cosa andavo incontro. Incontrare tanti giovani, provenienti da diversi Paesi, accomunati dalla fede è stata una grandissima emozione e una grande gioia».
Carlo, 18 anni, anche lui ussanese, dice: «Questa esperienza mi darà forza nell’affrontare il cammino di Fede. Bellissimo vedere persone di diverse culture che si riunivano, senza guerre e senza divisioni, per incontrare il Papa e condividere un grande momento spirituale».
La Gmg, pur individuando i giovani come protagonisti principali, è stata vissuta anche da chi ha accompagnato i ragazzi. Ecco, quindi, le testimonianze di due sacerdoti. Don Nicola Ruggeri, parroco di Senorbì, identifica nella Gmg il modello di vita quotidiana nella comunità parrocchiale: «È importante – afferma il sacerdote – camminare con i ragazzi, condividendo con loro le gioie e le difficoltà, i momenti di spiritualità e i momenti di festa. Auguro a tutti i giovani di farsi portatori degli insegnamenti che il Santo Padre ha trasmesso i questi giorni».
Due i momenti rimasti impressi nel cuore di don Pasquale Flore, viceparroco di San Pietro ad Assemini, il senso di unità e la preghiera vissuta in profonda intimità dai ragazzi durante l’adorazione eucaristica e la bellezza del vedere giovani provenienti da Paesi che quotidianamente non riteniamo cristiani (ad esempio Iran e Giordania).
Questa mattina il vescovo Arrigo Miglio, celebrando la santa Messa nella cattedrale di Bratislava, ha proposto ai giovani di fare sintesi dell’esperienza compiuta a Cracovia partendo da queste tre domande: Che cosa mi porto a casa e come questa esperienza ha aiutato la mia vita di fede? Che cosa mi ha dato questa esperienza dal punto di vista della chiesa e della sua cattolicità? Che cosa mi porto a casa del messaggio di papa Francesco e della Gmg?
E intanto continua il viaggio in pullman. Stasera si arriverà a Lubiana nel tardo pomeriggio. E domani verso Milano, da cui i giovani partiranno alla volta di Cagliari con due voli, uno alle 19.40 e l’altro alle 21.25.

Emanuele Boi


Foto del 1 agosto 2016 a cura di F. Piludu

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Speciale Zoom Gmg su www.radiokalaritana.it del 1 agosto 2016 a cura di Maria Luisa Secchi

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