Grande festa per l’ingresso di monsignor Baturi Inizio anno all'insegna della speranza

Le ultime settimane sono state dense, cariche di gioia e caratterizzate da appuntamenti speciali: la celebrazione della Notte di Natale, con la Messa in Cattedrale dell’arcivescovo emerito, Arrigo Miglio, il saluto di quest’ultimo alla comunità diocesana a conclusione del suo mandato, nella festività di Santo Stefano, la Marcia nazionale della pace, nella notte di san Silvestro, con migliaia di persone per le vie di Cagliari a domandare il dono della pace, e domenica scorsa l’ingresso del nostro nuovo Pastore, Giuseppe Baturi.

Momenti ecclesiali che hanno segnato la fine del 2019 e l’inizio di questo 2020.

La celebrazione di domenica scorsa a Bonaria è stata la conferma che le radici della Chiesa cagliaritana, come quelle dell’intera Chiesa sarda, affondano nel sangue dei martiri.

La Basilica di Bonaria ha fatto fatica a contenere l’abbraccio alla nuova guida della Diocesi: tanti i presenti e molti i fedeli che hanno seguito il rito a distanza.

A fine celebrazione sul sagrato il saluto sorridente di monsignor Baturi ha contagiato i presenti.

Il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, nell’omelia ha ricordato il segno della luce quale guida dei Magi al Bambino Divino.

«La stella di Betlemme – ha detto rivolgendosi al nuovo Pastore della Chiesa cagliaritana – ti avvolge della sua luce che interpella e rischiara, e sono certo che ti lascerai illuminare da questo astro che, come fu per i Santi Magi, ti condurrà a Gesù».

La luce è stata il filo conduttore delle celebrazioni della Vigilia e della solennità dell’Epifania, segno di speranza, quella «spes» con la quale la lingua latina indica anche la prospettiva delle cose future.

Un futuro che deve necessariamente avere un’accezione positiva per chi crede, perché la Luce ha vinto le tenebre, il Figlio di Dio, venuto al mondo, ha vinto la morte.

«Non ti stancare di camminare, caro fratello –  ha ricordato il cardinal Bassetti – fino al giorno in cui Cristo Signore, la stella luminosa del mattino, illuminerà in modo esclusivo la tua vita e, nella sua luce, vedrai la luce».

La luce è stata al centro anche della celebrazione con il Capitolo Metropolitano, in Cattedrale, nella solennità dell’Epifania.

«Tutta la liturgia – ha ricordato monsignor Baturi nell’omelia – racconta la luce che raggiunge la Madonna, la quale non nasconde il bambino ai Magi. È questo il senso della Chiesa, che porge continuamente ciò che ha di più caro, la presenza del Signore Risorto, segno di verità e di amore per gli uomini».

Questo inizio d’anno è dunque fonte di speranza perché la Luce guida il cammino di chi crede, anche dei giovani, che domenica pomeriggio hanno incontrato monsignor Baturi in Fiera.

Alcune ore di dialogo e di scambio tra il presente e il futuro della Chiesa cagliaritana e la nuova guida: sorrisi, disponibilità al reciproco ascolto e voglia di lavorare assieme, una disponibilità che alimenta la speranza.

Papa Francesco nel 2017 invitò i giovani a non farsi rubare la speranza: «La speranza cristiana – disse – è una virtù umile e forte che ci sostiene e non ci fa annegare nelle tante difficoltà della vita; essa è fonte di gioia e dà pace al nostro cuore».

Per la Chiesa di Cagliari allora c’è di che essere felici: aver iniziato l’anno accogliendo il nuovo Vescovo, è un bel segno. È un inizio colmo di speranza, per una diocesi che vuol continuare il cammino avviato diciassette secoli fa,  percorso da uomini e donne, sotto la guida di Pastori premurosi e fedeli al Vangelo.

Roberto Comparetti

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