I deserti che diventano foreste

alberi e desertiDeserti trasformati in foreste. Così papa Francesco ha definito le esperienze presentate domenica scorsa alla Giornata per la terra che si celebrava a Villa Borghese a Roma.

Una visita improvvisa, quella del Santo Padre, arrivata al termine di un fine settimana caratterizzato dal Giubileo dei ragazzi.

L’appuntamento ha visto migliaia di giovani giungere a Roma per stare insieme, in modo sano, con la gioia di condividere la propria fede, e che ha registrato anche un fuori programma: Francesco confessore in piazza san Pietro come un comune sacerdote.

In contemporanea nella nostra diocesi si svolgevano altri importanti appuntamenti. Il campo di formazione per animatori d’oratorio a Solanas, con quasi 200 ragazzi impegnati, i simboli della Gmg toccavano alcune comunità della Chiesa cagliaritana, decine i giovani coinvolti, e i ministranti, provenienti da tante parrocchie, si ritrovavano in Seminario per il loro annuale incontro.

Avvenimenti distinti e lontani geograficamente ma accomunati dalla presenza di ragazzi e ragazze che, una volta tanto, non hanno lanciato pietre o fumogeni, né si sono affrontati in sfide o risse, attaccando le forze dell’ordine.

Niente di tutto questo: solo canti, preghiere, giochi e voglia di condivisione in una prospettiva di speranza.

Eppure c’è chi ha volutamente ignorato la cosa, oppure ne ha dato una lettura radicalmente opposta, parlando di una presunta delusione di alcuni non ricevuti dal Papa, mentre di quanto accaduto in diocesi il silenzio è stato assordante.

La Chiesa di Cagliari per questi tre anni focalizza la propria attenzione sui giovani, diversi dei quali si preparano alla prossima Gmg di Cracovia e, nelle prossime settimane, l’Ufficio di Pastorale giovanile scalderà i motori della macchina organizzativa in vista dell’appuntamento di fine luglio in Polonia.

Un assaggio di quanto accadrà a Cracovia lo si è avuto nello scorso fine settimana allo stadio Olimpico e in piazza San Pietro, ma anche a Solanas, nelle parrocchie di Capoterra e di Quartu, e in Seminario per la festa dei ministranti: ragazzi e giovani in preghiera e in festa per mostrare la gioia della vita di fede.

Francesco ha ricordato ai presenti a Villa Borghese come spesso a tutti noi «manca il sorriso, ci manca l’amicizia sociale, pensiamo solo a noi stessi».

«L’amicizia sociale – ha spiegato il Pontefice – si fa nella gratuità e si impara con il gioco, con lo sport, con l’arte e con l’avvicinamento. È una parola da non dimenticare in questo mondo in cui sembra che se tu non paghi non puoi vivere. Al centro del mondo c’è il dio denaro e quelli che non possono avvicinarsi a questo dio rischiano fame, malattie e sfruttamento».

Gratuita, per Francesco, è «la parola chiave per andare con gli altri e far sì che questo deserto diventi foresta. Non importa – ha detto il Papa – lavoriamo insieme e c’è il miracolo di un deserto che diventa foresta».

Come hanno anche mostrato i ragazzi e le ragazze impegnati nei diversi appuntamenti del fine settimana, sia nella nostra diocesi sia anche a Roma.

Roberto Comparetti

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