Il passo decisivo? Coinvolgere le comunità L'esperienza dei Centri d'accoglienza per Minori non accompagnati

il passoUno dei grandi temi che accompagnano la «questione immigrazione» è quello del Progetto di Accoglienza.

Lo sottolinea Stefania Russo, operatrice Caritas e responsabile centri Msna. «Quando – afferma Stefania – Papa Francesco invita ad “accogliere con prudenza” non parla certamente di porre dei limiti numerici o percentuali: invita ad immaginare e realizzare una buona accoglienza, realistica e lungimirante, “prudente”, perché una cattiva accoglienza genera tensioni, intolleranza e soprattutto non è utile ai tanti che chiedono l’aiuto e la protezione cui hanno diritto. Dentro questa cornice, la questione immigrazione, proprio perché incide sui sentimenti individuali e comunitari, di identità e di comunione, diventa terreno di dibattito politico ed ideologico: la nostra idea di accoglienza, individuale, locale e nazionale, coincide con l’idea di società che intendiamo costruire e lasciare in eredità ai nostri figli».

Date queste premesse, la Cooperativa Sociale «Il Sicomoro Onlus», che sin dal 2008 si occupa dell’accoglienza dei Minori stranieri non accompagnati (Msna), «ritiene – continua Stefania – che un “buon” progetto di accoglienza debba necessariamente poter incidere, da un lato sulla vita personale del singolo accolto, dall’altro deve saper parlare, comunicare alla comunità accogliente, senza la cui inclusione nella condivisione di obiettivi e strategie, il progetto di accoglienza perde di efficacia».

Nel giugno del 2015, grazie ad un progetto 8xMille della Caritas Italiana e della Caritas diocesana di Cagliari, è stata inaugurata a Quartu Sant’Elena la «Comunità Mediterranea», la prima di pronta accoglienza per i Minori in Sardegna.

«Si trattava di giovani adolescenti – specifica l’operatrice Caritas – provenienti in larga parte dai paesi dell’Africa sub–sahariana e dal Maghreb, giunti in Italia privi di una figura adulta di riferimento. Il perdurare di importanti flussi migratori anche verso l’Isola per tutto il 2016, impongono alla cooperativa un impegno ulteriore».

Grazie alla collaborazione e disponibilità del parroco di Sarroch, don Gianni Locci, nel mese di luglio, «Il Sicomoro» apre, nei locali della parrocchia di santa Vittoria, una seconda comunità per dieci minori, la comunità «Su Coccu».

«Fin da subito – evidenzia Stefania – è stata evidente la necessità di coinvolgere la comunità locale, spesso allarmata da informazioni confuse sul fenomeno migratorio. Si è deciso pertanto di far conoscere la struttura di accoglienza all’intera cittadinanza».

Il progetto garantisce l’accoglienza primaria (vitto e alloggio, assistenza sanitaria e legale, servizi di mediazione linguistica e culturale) e gli strumenti di orientamento al territorio, percorsi di inserimento scolastico e sociale, grazie al lavoro di un’equipe multidisciplinare. I minori accolti hanno una giornata scandita da diversi impegni: l’apprendimento della lingua italiana ma numerose attività sportive e ludico ricreative.

«In quasi due anni di attività – sottolinea l’operatrice – abbiamo creato una fitta rete di relazioni con il territorio, dal quale emerge un senso di “comunità familiare”. La condivisione e la conoscenza reciproca, che passa per strade a volte non semplici da percorrere, sono lo strumento concreto per creare armonia e generare crescita reciproca: i minori stranieri accolti da un lato e la comunità che accoglie dall’altro lato, consentono di tessere nuove relazioni. In questi ventidue mesi “Su Coccu” ha accolto una ventina di ragazzi: ognuno di loro è stato ascoltato, compreso, accompagnato. Ogni minore è portatore di un proprio progetto, di una grande ricchezza e per ognuno si rende indispensabile un approccio specifico e irripetibile».

Tutta la comunità di Sarroch, l’amministrazione ed il territorio hanno saputo creare una rete di sostegno inclusiva e solidale per i giovani ragazzi accolti, che mantiene tutta la sua forza ed efficacia anche quando, al raggiungimento della maggiore età, i ragazzi devono lasciare la comunità .

Fabio Cruccu

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