La coraggiosa scelta di una piccola-grande mamma Dal Centro di aiuto alla vita «Uno di Noi» di Cagliari la storia di chi ha scelto di non abortire

Evidenza 1Pubblichiamo la testimonianza di Maria Stella Leone del Cav relativamente alla vicenda di una giovane migrante aiutata a non abortire.

Nelle scorse settimane è nata una bambina speciale: la sua mamma, poco più che una ragazzina, è arrivata in Sardegna insieme ad altri migranti. Durante il viaggio è stata violentata da un uomo adulto che conosceva e, poco dopo, si è ritrovata in una terra che non conosceva, lontana dalla sua famiglia, senza conoscere la lingua, incinta e molto spaventata.

L’unica scelta possibile sembrava l’aborto: era la prima volta dopo centinaia di colloqui che incontravamo una donna vittima di stupro e la tensione era molto alta. L’abbiamo incontrata in ospedale con la mediatrice culturale che traduceva. Ci siamo trovate davanti una ragazza giovanissima che ha accolto la notizia della gravidanza come un’ulteriore impedimento nella sua nuova esperienza di vita.

Le volontarie le hanno proposto alcune alternative all’aborto e quando ha sentito che poteva usufruire del «#ProgettoGemma» per 6 mesi dal terzo mese di gravidanza e poi lasciare il bambino in ospedale è entrata in riflessione, fino al secondo appuntamento presso la nostra sede di via Leonardo da Vinci a Cagliari.

La giovane ragazza impaurita, pronta ad abortire da lì a poco, si è scoperta con un coraggio fuori dal comune, accettando di far nascere questo bambino per lasciarlo in ospedale.

Un benefattore l’ha «adottata» finanziando per lei un «#ProgettoGemma» che è stato approvato da Fondazione Vitanova, 160 euro per 6 mesi sino al parto, oppure più a lungo se avesse deciso diversamente.

L’abbiamo incontrata ogni mese in sede per consegnare la rata del «Progetto Gemma» e per parlare con lei, capire come procedeva la gravidanza e come evolvevano i suoi desideri.

La bellissima bambina è nata. Come abbiamo sperato sin dall’inizio starà con la sua mamma, felice tanto da farci avere una sua foto. Scherzando con la mediatrice ha detto che è la sua bambina e guai a chi gliela tocca. Il Progetto Gemma proseguirà fino a 18 mesi e la bambina avrà dal Centro di aiuto alla Vita anche ciò che occorre come pannolini, vestiti e le attrezzature sino a due anni.

A volte una strada che sembra a senso unico si trasforma in un meraviglioso sentiero di accoglienza e di coraggio. Gli auguri alla piccolina e il benvenuto in questo mondo difficile, pieno di pericoli dai quali però ti proteggerà la tua piccola grande mamma.

Maria Stella Leone

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