Lavorare assieme nella corresponsabilità Le indicazione del Vice presidente del Comitato, Sergio Gatti

lavorare assiemeSergio Gatti, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, intervenuto all’iniziativa «Animare i territori. Alimentare la Speranza», ha presentato un bilancio dell’anno trascorso dalla 48a Settimana Sociale di Cagliari.

Lo ha fatto anticipando alcuni contenuti di una pubblicazione che, rispetto ai tradizionali Atti, ha definito un «volume di lavoro» con strumenti di documentazione e animazione, offerto in anteprima al Vescovo e presto a disposizione delle diocesi affinché ne vengano adeguati i contenuti alle diverse realtà.

Gatti ha esordito esponendo tre macro aspetti – emergenze, mix e divari – e per ciascuno di essi tre elementi da considerare per la formulazione di proposte incisive. Delle emergenze fanno parte il lavoro, il lavoro giovanile e la denatalità.

Rispetto al lavoro si è evidenziato come per contrastarne l’aspetto liquido – ossia il non conoscere limiti di tempo e spazio – è necessaria l’educazione informale offerta da famiglia, associazioni, movimenti da affiancare all’educazione formale nel creare persone solide.

Nel mix sono compresi invecchiamento, instabilità e indebitamento, quest’ultimo identificato come fardello storico importante da iniziare ad erodere. Infine i divari riguardanti quelli tra le generazioni precedenti, tra i giovani degli altri paesi dell’Unione Europea e tra aspettative e prospettive.

In ambito diocesano è stato apprezzato il rafforzamento della cooperazione tra le diverse pastorali, in particolare con gli strumenti volti a conseguire gli obiettivi della Settimana Sociale a partire dal rilancio del Progetto Policoro, la trasformazione del progetto «Cercatori di LavOro» in «Costruttori di LavOro» e dei percorsi laboratoriali volti a rendere la mappa delle buone pratiche un cantiere.

«Per essere incisivi – ha detto Gatti – è necessario essere e fare insieme: autorità, scuola, famiglie e associazioni di impresa, in un’ottica di corresponsabilità».

Sul piano della proposta politico normativa il bilancio è costituito da «trenta passi» volti alla rimozione degli ostacoli che impediscono il lavoro, all’inversione di rotta di una cultura che crea la corsa al ribasso sui costi di lavoro, al ridare dignità agli esclusi, favorendo il reinserimento e l’importanza del patrimonio culturale come volano per l’economia italiana.

L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulle proposte presentate al Governo italiano e al Parlamento Europeo, alcune delle quali recepite.

In conclusione, citando la «Populorum progressio» di san Paolo VI, Gatti ha affermato che «lo sviluppo è il vero nome della pace», ma è anche condizione irrinunciabile per la creazione di un lavoro libero, creativo, partecipato e solidale e, con esso, la promozione di lavoratori liberi, creativi, partecipativi e solidali.

Emanuele Boi

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