Monsignor Antonio Porcu ha raggiunto la Casa del Padre Dal 1984 al 2010 aveva guidato la parrocchia di sant'Elena

Monsignor Antonio Porcu ha raggiunto la Casa del Padre. Avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 19 marzo: era Canonico effettivo del Capitolo Metropolitano e Protonotaro Apostolico.

Originario di Quartucciu, è stato ordinato il 1 ottobre del 1950 e nei quasi 70 anni di servizio sacerdotale ha svolto diversi incarichi.

Gli esordi come vicario parrocchiale a Sant’Elena di Quartu, prima di diventare parroco a san Giorgio a Segariu, dove è rimasto per sei anni.

Poi lo spostamento a san Giacomo di Mandas per tre anni prima di assumere l’incarico di parroco a sant’Eusebio a Cagliari, comunità che ha guidato per 13 anni, con successivo trasferimento a sant’Anna, sempre in città dove è rimasto per tre anni.

Poi l’impegno più lungo nel tempo: sant’Elena di Quartu nella quale è rimasto per 26 anni dal 1984 al 2010, comunità nella quale è stata forte la sua impronta.

A lui si devono la nascita e lo sviluppo delle comunità di base, l’avvio e la crescita della radio parrocchiale, così cara a don Antonio, la valorizzazione del ruolo dei laici e il proficuo rapporto con i numerosi vicari parrocchiali che  nel tempo si sono susseguiti.

Scrivono i colleghi di Radio Sant’Elena. «Caro don Antonio, ti dobbiamo tanto. Radio Sant’Elena è frutto del tuo desiderio di unire, comunicare e creare un ponte tra le persone e la Chiesa. Quando tutte le emittenti comunitarie chiudevano hai lottato per tenere in piedi questa piccola radio fondata nel 1990. Eri sempre una marcia avanti rispetto a tutto il resto. Da sempre hai voluto credere nei giovani!»

«Ci hai dato la possibilità di mettere mano su uno strumento potentissimo e per questo vogliamo ringraziarti. Nel 2004 ti sei rivolto ad un gruppo di ragazzi, gli hai affidato questo strumento e hai creduto nella loro capacità di farlo crescere. Hai chiamato i giovani e i giovani ti hanno risposto».

I giovani, altra realtà che don Antonio valorizzava, anche negli ultimi anni trascorsi come collaboratore della parrocchia santa Maria degli Angeli a Quartu.

Altro impegno di don Antonio era la scrittura: aveva dato alle stampe alcuni libri, nei quali raccontava la sua vita di sacerdote innamorato della vocazione e della Chiesa. Un modo per ringraziare del dono ricevuto: il sacerdozio.

Sempre presente ai ritiri del clero diocesano aveva un rapporto speciale con i confratelli: affetto per i giovani e amicizia con i sacerdoti più maturi.

Nel suo periodo di guida alla parrocchia di Sant’Elena aveva sempre sostenuto fortemente la diffusione del settimanale diocesano: credeva fermamente nella comunicazione quale strumento di evangelizzazione.

Tanti gli attestati di stima che oggi gli vengono attribuiti, segno di un ministero sacerdotale vissuto pienamente, nel quale ha profuso impegno riconosciuto da tanti.

La camera ardente nella Basilica di Sant’Elena, mentre i funerali si celebreranno martedì 3 marzo alle 11.

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