Monsignor Baturi ricevuto in Consiglio Comunale L'arcivescovo ha accettato l'invito del Presidente Tocco

Monsignor Giuseppe Baturi è stato accolto nell’Aula del Consiglio comunale di Cagliari dal presidente Edoardo Tocco, che lo ha invitato per un saluto.

«Eccellenza – ha detto – la ringrazio della sua disponibilità e per essere venuto tra noi. Un invito a collaborare insieme per il bene della nostra città. Ci tenevo che all’inizio del suo mandato ci fosse questo momento di presentazione. Come già detto in altra occasione, mi auguro una stretta collaborazione tra la Diocesi e il Comune di Cagliari».

Un concetto  ripreso anche dal sindaco Paolo Truzzu. «Monsignore – ha detto – grazie per essere qui tra noi,  nella casa dei cagliaritani. Vorrei sottolineare che questo è il luogo dove si cercano le decisione per il futuro della nostra città. Le scelte che vengono prese qui devono avere anche il confronto con le altre componenti della società e quindi anche con la Chiesa. Vorrei ci fosse la possibilità di affrontare assieme i tanti problemi, la cui soluzione, spesso, non è facile, ma vogliamo impegnarci per farlo assieme».

L’Arcivescovo ha voluto ringraziare sia il sindaco che il presidente del Consiglio comunale. «Grazie – ha detto – per parole che avete speso. Per me è un onore parlare davanti a questo Consiglio come organo di massima rappresentanza della città al quale rendo omaggio, così rendo omaggio ai cittadini di Cagliari».

«Vorrei proporvi – ha proseguito – quanto detto da papa Francesco a Firenze, che chiedeva di favorire l’inclusione sociale dei poveri. I poveri devono avere un posto privilegiato e l’inclusione dei poveri è una delle preoccupazione principali della Chiesa, che deve diventare anche preoccupazione di chi ha responsabilità di governo. La Chiesa di Cagliari intende offrire il suo apporto nel dialogo con le istituzioni, per favorire l’inclusione sociale dei poveri. Si tratta di una visione della società che deve strutturarsi nella sussidiarietà. Vogliamo tenere rapporti per favorire l’inclusione sociale dei più deboli per favorire l’amicizia sociale». (foto Carla Picciau)

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