Oristano: fino al 13 maggio il festival della comunicazione Sono previsti numerosi appuntamenti con esperti del settore

OristanoDue settimane per parlare del tema della comunicazione, alla luce di un contesto decisamente in continua mutazione.

Il «Festival della comunicazione » organizzato dalla società di san Paolo, si svolge nella diocesi di Oristano e rappresenta un importante appuntamento non solo per addetti del settore.

A scorrere gli appuntamenti il cartellone è davvero ricco: alcuni ospiti forse fanno storcere il muso ad alcune persone ma come detto dal vescovo monsignor Ignazio Sanna «alcune scelte come quella del teologo Vito Macunso sono state fatte per costruire una comunicazione che entri in dialogo con chi ha idee differenti dalle nostre».

Il Festival della Comunicazione, nato nel 2006, è un evento di carattere nazionale che viene organizzato ogni anno in una diocesi diversa per coinvolgere tutta la Chiesa italiana ed esaltare le risorse che ogni territorio può offrire, attraverso l’intervento di operatori dell’informazione di ambito cattolico e laico, di pastori e teologi, studiosi di mass media e animatori, con la duplice chiave della riflessione e della concretezza per mostrare a cosa può dar luogo l’impegno dei credenti nell’ambito comunicativo. Il tema dell’edizione 2018 è lo stesso della Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, proposto da Francesco: «Fake news e giornalismo di pace».

Il Festival si è aperto il primo maggio con il pellegrinaggio dal santuario mariano del Rimedio a quello di Bonarcado organizzato dai giovani, e si concluderà il 13 maggio con la solenne concelebrazione presieduta da monsignor Giovanni D’Ercole, presidente della Commissione Episcopale della CEI per la Cultura e le Comunicazioni Sociali.

Tra gli appuntamenti spiccano il dialogo di monsignor  Sanna con il teologo Vito Mancuso sul tema «Verità e libertà», la testimonianza di don Maurizio Patriciello sulla «Terra dei Fuochi» e l’informazione di pace, il monologo di Giacomo Poretti dal titolo «Le notizie nascono sotto i cavoli», tavole rotonde sulle nuove frontiere del giornalismo, le relazioni familiari nell’era delle reti digitali, il giornalismo e le bufale, una serata di sostegno alla ricerca sulla Sla con la testimonianza di chi è capace di comunicare oltre ogni barriera, una giornata sportiva per i più piccoli, mostre, concerti, spettacoli teatrali e incontri nelle scuole.

«Il Festival della Comunicazione – ha affermato durante la conferenza di presentazione suor Cristina Beffa, delegata delle Figlie di San Paolo – è una proposta capillare che la famiglia paolina ha pensato e proposto per valorizzare le piccole diocesi italiane. Non puntiamo mai alle grandi città perché, oltre che entrare a contatto con la ricchezza umana e sociale del territorio, facciamo emergere quei talenti spesso nascosti che abitano la periferia» .

La scelta di fissare a Oristano la sede annuale è risultata, secondo suor Cristina –  felice fin dal momento in cui si è iniziato a pensare a questa edizione. «Ho notato – ha concluso la religiosa – che questo territorio è ricco di competenze e professionalità, incline alla duttilità nel modulare il programma con le reali disponibilità e una capacità non comune di usare linguaggi appropriati».

Alberto Macis

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