Suor Teresa Tambelli: il ricordo è ancora vivo Domenica alle 10.30 la Messa a 54 anni dalla morte

Suor Teresa TambelliSono trascorsi 54 anni dal 23 febbraio 1964, quando, intorno alle 9 del mattino, suor Teresa Tambelli, nell’infermeria al secondo piano dell’Asilo della Marina, cessa di vivere. Ha 80 anni, 57 dei quali trascorsi a Cagliari.

Domenica la religiosa viene ricordata con una celebrazione alle 10.30 presieduta, in quella che fu la sua casa cagliaritana, da padre Giuseppe Guerra, procuratore presso la Santa Sede e postulatore per la Causa dei Santi. A oltre mezzo secolo di distanza dalla morte i cagliaritani parlano ancora di suor Tambelli, ne ricordano l’opera, la semplicità, soprattutto il ruolo  di «motore di carità», svolto fin dal suo arrivo a Cagliari nel settembre 1907, quando di anni ne ha 23 e lavora sotto la supervisione di  suor Giulia Ottaggio. L’asilo della Marina, aperto nel 1864, il 23 maggio 1910 viene visitato dalla regina Margherita: segno della credibilità acquisita in 56 anni di attività.

Suor Tambelli vive dieci anni della  sua vita religiosa,  dal 1914 al 1924, frequentando «l’Università della Carità», creata nella via sant’Agostino (l’odierna via Baylle) da Giuseppina Nicoli  suor servente dell’Asilo. La religiosa nata nel 1884  a Revere, in provincia di Mantova, si fa coinvolgere totalmente nel progetto caritativo della sua «ma soeur». Le due suore lavorano quasi in simbiosi, con la più giovane che cerca d’imitare non solamente le capacità organizzative della più anziana, ma di acquisirne la spiritualità che impronta tutta l’opera della Nicoli. Suor Tambelli è in assoluto la migliore interprete della vita interiore di suor Giuseppina e una delle testimoni più valide della santità della futura beata. Dal gennaio 1925, quando i superiori la mettono alla guida dell’Asilo della Marina, suor Teresa mostra il suo valore. Tra le prime iniziative la messa a norma di scuola, asilo e dei laboratori; si interessa direttamente dei Marianelli e ne organizza la formazione cristiana; coinvolge le suore e le “damine” nelle visite e nell’assistenza ai poveri di Palabanda, Monteurpinu, Piazza d’Armi, molti dei quali abitano  nelle grotte. 

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