Tirocini: opportunità per superare la crisi L'iniziativa prevede un impegno semestrale di 30 ore settimanali

EvidenzaCon l’estate appena entrata, giunge ai nastri di partenza anche l’attesissimo avviso pubblico riguardante i tirocini, destinato a circa 6-8000 beneficiari, tra giovani e meno giovani. Dal 3 luglio sarà, perciò, possibile candidarsi per lo svolgimento di un tirocinio (semestrale, con un impegno settimanale di 30 ore) in considerazione delle due tipologie di destinatari individuati: giovani dai 18 ai 29 anni, aderenti al programma Garanzia Giovani e, dunque, privi di impiego e non coinvolti in iniziative formali di natura scolastica e formativa (linea A); disoccupati dai 30 anni in su (linea B). Per entrambe le categorie è previsto, inoltre, il domicilio in Sardegna.

La dotazione finanziaria è particolarmente ingente visto che sono stati già reperiti oltre 15 milioni di euro, a breve incrementabili con altri 5 milioni. La parola d’ordine di questa importante e promettente iniziativa risulta essere l’attenzione per la qualità, così come previsto dalla raccomandazione del Consiglio Europeo del 10 marzo 2014: efficacia dell’intervento in relazione al successivo inserimento lavorativo e, comunque, validità dello strumento in termini di acquisizione di conoscenze e competenze e di formazione personale e professionale, volti al miglioramento della propria occupabilità.

Degno di nota anche l’inedito criterio della compartecipazione economica a carico del soggetto ospitante: in altre parole le aziende (di tutti i settori, purché abbiano sede operativa nell’isola), disposte ad accogliere un tirocinante, devono assicurare parte dell’indennità mensile lorda (nella misura di 1/3, 150 dei 450 euro complessivi). Pare questo un adeguato elemento di responsabilizzazione delle aziende e un altrettanto utile deterrente per scoraggiare imprese non sempre limpide nella gestione del proprio personale. In passato, infatti, molti tirocini si sono rivelati vere e proprie forme di sfruttamento e di assunzione mascherata. In questa circostanza, storture del genere sembrano essere state eliminate alla fonte: sono previsti specifici controlli amministrativi, finalizzati all’accertamento della regolarità del percorso in conformità a quanto previsto dall’Avviso e dalla normativa di riferimento. Verifiche a campione per vigilare sul regolare svolgimento dei tirocini in relazione al progetto, coinvolgimento dell’Ispettorato del Lavoro che, oltre a sanzionare le violazioni più gravi, potrà assicurare un accompagnamento a favore delle imprese ospitanti al fine di prevenire abusi e infrazioni. Come attivarsi concretamente per prendere parte all’iniziativa? È necessario semplicemente registrarsi ed inserire la propria candidatura sul sito www.sardegnalavoro.it, mentre le aziende potranno, a loro volta, pubblicarvi le opportunità di tirocinio.

Il matching sarà curato dall’Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro con il supporto dei Centri per l’Impiego, dislocati sul territorio, che avranno il compito di interfacciarsi a tirocinanti e soggetti ospitanti al fine di valutare i progetti di tirocinio in termini di coerenza ed efficacia. Gli stessi centri, presso cui gli interessati dovranno sottoscrivere il Patto di Servizio personalizzato, saranno disponibili per ogni necessità informativa e di assistenza tecnica.

Forte l’investimento su questo progetto da parte delle istituzioni in campo: sia l’assessora regionale del Lavoro, Virginia Mura e sia il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi, hanno più volte ribadito l’importanza di questa azione che già in passato si è rivelata vincente.

Dai circa 3200 tirocini attivati a valere sui programmi Garanzia Giovani e Flexicurity sono scaturiti ben 1700 avviamenti al lavoro (ben oltre il 50%).

Pare un buon viatico perché questa opportunità non sia trascurata.

Corrado Ballocco

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