Tolomeo a Cagliari vive la fede in libertà La storia di un 23enne egiziano, in città per gli studi universitari: «qui è possibile professare la fede senza restrizioni ma non nel mio Paese»

evidenza-copiaGrazie all’ufficio Migrantes abbiamo potuto conoscere Tolomeo, un ragazzo egiziano di 23 anni di fede copta, regolarmente residente a Cagliari e studente all’università.

Fin qui assolutamente nulla di particolare: Tolomeo è infatti un normalissimo ragazzo, parla italiano e lo legge e lo comprende senza difficoltà, sia perché da diversi anni vive in Italia sia perché ha potuto studiarlo, facendo le scuole superiori in un istituto salesiano in Egitto.

Come è purtroppo ormai normale nel nostro paese, Tolomeo fatica a trovare un lavoro che possa permettergli di studiare e di mantenersi. Tolomeo non insomma ha nulla di speciale, almeno non qui in Italia. È in Egitto infatti che non può fare una vita serena e normale, essendo un copto. E i copti sono una comunità cristiana con radici millenarie che vanta più di 10 milioni di fedeli, formando solo il 10% della popolazione del Paese a stragrande maggioranza musulmana.

Sono anni ormai, dalle «Primavere arabe» del 2011 e dalla cacciata di Hosni Mubarak, che i copti vivono in un costante stato di tensione e persecuzione, volute da chi non condivide e non tollera la loro religione. Le donne cristiane vengono molestate, picchiate, insultate per le scusa più disparate e assurde. Fuori dalle chiese sono frequenti scippi e sequestri di minori e tutto questo sempre per lo stupido e falso motivo religioso.

Questo clima di crescente e ingiustificato odio ha addirittura portato al recente attentato dello scorso 12 dicembre, nel giorno in cui ricorreva il «Moulidel Nabi», l’anniversario della nascita di Maometto.

Un’esplosione nella chiesa dei santi Pietro e Paolo, adiacente alla cattedrale di san Marco, sede del patriarca copto, ha provocato la morte di almeno 25 persone e il ferimento di molte altre, particolarmente donne e bambini.

Mentre in Egitto i cristiani non possono vivere la libertà della loro religione, nonostante diano una fortissima testimonianza della loro fede, qui, in Italia, la Chiesa di Cagliari li accoglie benevola e li accompagna, insieme anche a un loro sacerdote, affinché possano proseguire il loro cammino religioso, formativo e universitario. L’ufficio Migrantes sostiene con attenzione il loro percorso, mettendoli in contatto con la Caritas e con altre associazione religiose. Lo scorso 8 gennaio il direttore dell’ufficio Migrantes della diocesi di Cagliari, padre Stefano Messina, ha incontrato i ragazzi della comunità dei Salesiani della parrocchia di san Paolo di Cagliari, i quali, nella prossima estate, andranno proprio in Egitto, ad aiutare i propri fratelli cristiani in un prezioso scambio interculturale e soprattutto per rafforzare questa nuova amicizia tra la Chiesa di Cagliari e i Copti Egiziani.

Tolomeo ha trovato qui l’opportunità per realizzare i suoi progetti di vita: dove una vita viene vissuta in pienezza, è possibile donare la ricchezza della propria esperienza e della propria speranza.

Fabio Martinez

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Il Portico