Tunisi e Cagliari insieme per un campo formativo Da l'8 al 15 luglio una delegazione sarà nella città africana

tunisi«Sardegna e Tunisia, un ponte nel Mediterraneo» è il titolo del campo di servizio e formazione, che sarà organizzato a Tunisi, dall’8 al 15 luglio, dalla Caritas di Cagliari, in collaborazione con la Pastorale giovanile diocesana, con Caritas Tunisia e con la Pastorale giovanile della diocesi tunisina.

Prevista la partecipazione di una quarantina di giovani di quest’ultima diocesi e di 21 giovani sardi (tra equipe Caritas, Servizio civile, Pastorale giovanile, e seminaristi), accompagnati dal direttore della Caritas diocesana don Marco Lai e da quello della Pastorale giovanile diocesana don Andrea Piseddu.

Saranno presenti i vescovi delle rispettive diocesi, Arrigo Miglio e Ilario Antoniazzi, segno dell’amicizia tra le due Chiese sorelle e dell’attenzione della Chiesa di Cagliari verso una dimensione sempre più mediterranea.

L’iniziativa è «frutto di una collaborazione attiva da anni – spiega don Marco Lai – che ha visto la partecipazione costante dei giovani della diocesi tunisina al campo estivo internazionale a Cagliari, l’attivazione di alcuni microprogetti in Tunisia, sostenuti dalla nostra Caritas, anche attraverso Caritas Italiana, il lavoro di dottorato della referente della comunicazione della nostra Caritas sulla storia della Chiesa cattolica, che ha portato all’interazione delle due diocesi con le Università di Tunisi (Manouba) e di Cagliari».

«Ma anche – continua il direttore – frutto della riflessione di una Chiesa che guarda al Mediterraneo, costituendo uno strumento di incontro tra popoli diversi, con attenzione costante all’immigrazione».

Proprio la mobilità umana nel bacino del Mediterraneo, il diritto all’accoglienza, la normativa sulla protezione internazionale, la tratta degli esseri umani, e l’impegno pastorale in questi settori – oltre ai momenti formativi destinati agli operatori della Caritas Tunisia – sono alcuni dei temi che saranno affrontati con i giovani della Diocesi tunisina, originari dell’Africa sub-sahariana arrivati in Tunisia per motivi di studio. Si parlerà anche di comunicazione, di mondialità e dell’impegno pastorale con i giovani.

Nel programma, sono inoltre previsti un incontro sul tema dell’alterità con il professor Abderrazak Sayadi, responsabile del master in religioni comparate dell’Università Manouba, a cui parteciperanno anche alcuni studenti tunisini. Previsti alcuni momenti di preghiera, animazione e la visita ad alcune opere-segno della diocesi locale. «Inoltre – conclude don Lai – l’iniziativa sarà un modo per ritornare alle origini della nostra storia mediterranea e della nostra fede cristiana, con l’idea di organizzare, nell’estate successiva, un pellegrinaggio nei luoghi dei santi arrivati in Sardegna passando per l’attuale Tunisia, da Sant’Agostino a San Fulgenzio».

Maria Chiara Cugusi

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