Un’Accademia iconografica nel nome di «Santu Jacu» Attiva ad Ussana propone un'arte così particolare

Un laboratorio dove si realizzano e si scopre la bellezza delle icone. L’Accademia Santu Jacu, recentemente trasferita da Mandas a Ussana, promuove questa forma d’arte che si tramanda nei secoli. Fondata dai coniugi Michele Ziccheddu ed Emanuela Giordano, continua a operare proficuamente in questo campo.

Come e quando nasce l’Accademia Santu Jacu e con quali intenti l’avete sviluppata?

Nasce nel 2012 come laboratorio di iconografia cristiana. Il nostro desiderio è quello di far conoscere l’iconografia cristiana e di formare degli iconografi competenti e preparati sotto ogni aspetto, teologico e spirituale, oltre che artistico, sulle orme dei maestri iconografi del passato.

Che tipo di attività svolgete e come si sviluppa il vostro lavoro?

La nostra attività principale consiste nella realizzazione di opere iconografiche, su tavola o pittura murale, per Chiese e privati. Il nostro lavoro a bottega si incentra su principi imprescindibili per l’iconografia: la fedeltà alla Sacra Scrittura e alla Tradizione della Chiesa, ai canoni teologici e iconografici, l’utilizzo di tecniche e materiali precisi al fine di realizzare delle icone canoniche, che siano corrette teologicamente e non solo belle esteticamente. Organizziamo anche, su richiesta, conferenze, incontri di spiritualità, catechesi, dimostrazioni dal vivo. Tutte le attività hanno scopo divulgativo e formativo, per far conoscere sempre più e sempre meglio la ricchezza del patrimonio artistico cristiano e anche per far comprendere che le icone, erroneamente attribuite in via esclusiva ai fratelli della Chiesa Ortodossa, in realtà appartengono interamente anche a noi cristiani cattolici.

Che tipo di riscontro avete nelle relazioni con l’esterno?

La gente resta impressionata dalla ricchezza spirituale e teologica nascosta nell’icona, perché parla lo stesso linguaggio della Sacra Scrittura e della Sacra Liturgia della Chiesa, inoltre si scopre in essa una dimensione sacramentale molto forte. Il riscontro più positivo è quello di far riscoprire le radici comuni tra cristiani di rito orientale e latino. L’iconografia è infatti una delle cose che abbiamo in comune e che ci lega fin dalle origini della Chiesa. Nella condivisione della comune fede nel Signore Gesù, attraverso il linguaggio dell’icona ci si scopre capaci di accogliersi e comprendersi.

La nostra esperienza di dialogo ecumenico è soprattutto con i fratelli ortodossi, che condividono con noi la venerazione per le sacre icone. Per noi è una grande gioia, avere tra i nostri allievi alcune sorelle ortodosse che si sono affidate alla nostra guida. Abbiamo contatti con varie chiese, greca, russa e rumena, e ci siamo scambiati visite ed esperienze reciproche. Alcuni fratelli ortodossi, come noi, hanno già festeggiato il 25 dicembre. Perciò desideriamo fare i nostri più affettuosi auguri ai fratelli ortodossi che festeggeranno il Santo Natale il 7 gennaio.

Andrea Pala

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