Il Verbo si è fatto carne e abbiamo visto la sua gloria Il messaggio del Vescovo per il Natale

Il VerboVedere il volto del Signore è da sempre una delle aspirazioni profonde del cuore umano: sentiamo che un Invisibile bussa alla porta della nostra esistenza ma il suo volto rimane sconosciuto. Fu la preghiera insistente di Mosè, che pure aveva visto il Roveto ardente che non si consumava ed era reduce dall’esperienza dei 40 giorni e 40 notti sul Sinai, dove aveva parlato con il Signore faccia a faccia. Nonostante tutto ciò pregava con insistenza: «Mostrami la tua gloria (=presenza)!», e la risposta fu: «Io passerò, griderò forte il mio Nome (cioè la mia identità), ma tu mi vedrai solo di spalle, perché nessuno può vedere il mio volto e restare vivo» (cfr. Es.33,18ss). Il divieto di raffigurare il volto di Dio è rimasto sempre assoluto nella Prima Alleanza e se ne possono capire i motivi: non solo salvaguardare la trascendenza di Dio ma arginare una tentazione che conosciamo tutti abbastanza bene, quella di rappresentarci un Dio a nostra immagine e somiglianza, un Dio che vada bene per noi, per me, il più possibile accondiscendente ai miei bisogni e desideri.

A Natale possiamo cogliere allora tutta la forza della novità annunciata dall’evangelista Giovanni: «Il Verbo si è fatto carne, abbiamo visto la sua gloria; Dio nessuno mai lo ha visto, il Figlio Unigenito, che è Dio, è lui che lo ha rivelato». Finalmente Dio ci ha mostrato il suo volto. Non ci rimane dunque più nulla da scoprire e da vedere? La liturgia natalizia si rivolge ai Pastori e canta: chi avete visto, pastori? E questi rispondono: abbiamo visto un bambino. E la preghiera del Prefazio natalizio aggiunge: nell’Incarnazione del Verbo abbiamo visto una luce nuova del tuo splendore, abbiamo conosciuto Dio visibilmente per essere rapiti e condotti all’amore delle realtà invisibili.

Non vediamo dunque ancora pienamente tutto il volto del Signore, siamo ancora in cammino e permane quindi il rischio di continuare a immaginare un volto che piaccia a noi. Solo alla fine vedremo in pienezza quel Volto, ma la strada è tracciata: non solo il Verbo ha preso un volto umano, con i tratti somatici di Maria sua madre, ma Gesù ci ha precisato che alla fine quel Volto avrà le sembianze di tutti coloro che avremo accolto e soccorso oppure non accolti e non soccorsi: «L’avrete fatto a Me!». Comprese le facce degli «Uomini e Donne in cerca di Pace», che il messaggio di papa Francesco ci indica per la Giornata della pace 2018: anche loro sono il Volto del Signore, spesso diverso da come piacerebbe a noi, ma Volto autentico, vero, non certo frutto della nostra fantasia.

Arrigo Miglio + Vescovo

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