Dal maggio 2024, il Patriarcato latino di Gerusalemme e il Sovrano Ordine di Malta hanno consegnato circa 140 tonnellate di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, beneficiando oltre 40.000 persone, il 10% della popolazione rimasta nel nord dopo lo sfollamento di milioni di residenti. «Dare aiuto è il nostro modo di dire che siamo al loro fianco, che abbracciamo la loro sofferenza e che non li abbandoneremo mai», ha affermato il cardinale Pierbattista Pizzaballa.
Le consegne, effettuate due volte al mese, includono beni essenziali, come cibo e prodotti per l’igiene. A settembre sono state distribuite 20 tonnellate di frutta e verdura fresca, seguite da 40 tonnellate ad ottobre. Recentemente, oltre 1.000 famiglie hanno ricevuto pacchi alimentari con 20 kg di beni non deperibili, mentre 5.000 famiglie hanno ricevuto frutta e verdura fresca.
Tra le iniziative future, si pianifica la creazione di una struttura medica e la riapertura della scuola del Patriarcato. L’operazione, iniziata con una storica visita pastorale del Patriarca Pizzaballa a Gaza nel maggio 2024, rappresenta una testimonianza di speranza e resilienza.
«Grazie alla solidarietà cristiana, molte famiglie musulmane trovano ancora sostegno intorno alla parrocchia della Sacra Famiglia», ha spiegato padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa dedicata alla Sacra Famiglia a Gaza. Tuttavia, l’emergenza resta drammatica. «Nel nord di Gaza – afferma il sacerdote – non arrivano aiuti e la popolazione rischia di morire di fame».
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