Il 24 e il 25 settembre prossimi, a Roma, si terrà il Giubileo dei catechisti. Occasione favorevole per intraprendere sia a livello parrocchiale che diocesano, percorsi di riflessione e di formazione sul rapporto catechista e Misericordia, declinata nelle innumerevoli espressioni che anche papa Francesco, in modo sapiente e puntuale, sta offrendo alla comunità cristiana.
Per esser catechisti misericordiosi come il Padre occorre ripresentare con le parole e con la vita tutta la bellezza e la grandezza della vocazione battesimale, il dono della salvezza e della vita eterna.
Questo compito non è solo proprio del catecumenato ma di ogni forma di annuncio e di approfondimento della fede. Nel suo ministero il catechista è chiamato a rendere presente il Risorto.
È questo il cuore della catechesi. Cristo si rende presente mostrando il volto misericordioso del Padre nella concretezza dell’amore di coloro che sono chiamati ad amare così come lui ci ha amati.
Educando e proponendo cammini di iniziazione, di costante meditazione della Parola di Dio, di una piena e cosciente partecipazione alla Riconciliazione e all’Eucarestia, la catechesi è strumento di una conversione permanente nella Chiesa. La vera conversione a Dio significa nutrirsi costantemente della sua Misericordia per imparare ad essere a nostra volta «misericordiosi». Basilio il Grande diceva: «Con la misericordia verso il prossimo tu assomigli a Dio».
Può essere utile proporre, anche in questa sede, alcune domande riportate nel sussidio di preparazione al Giubileo dei catechisti edito dall’Ufficio catechistico nazionale.
1. Prima di annunciare la Misericordia nella catechesi è necessario scoprire quanto Dio si è fatto Misericordia e perdono nella nostra vita. Prendiamoci del tempo per una rilettura spirituale del nostro cammino di fede per evidenziare le tappe e le svolte più significative. Dove trovo la Misericordia di Dio nel mio esser catechista oggi?
2. Cosa vuol dire «esser misericordiosi come il Padre» nelle dinamiche e relazioni tra il gruppo dei catechisti? Tra i catechisti ed i sacerdoti? Tra i catechisti ed i genitori? Quali cammini di conversione questo Anno Santo ci invita ad intraprendere?
3. La Misericordia genera la felicità, così afferma il Papa nella Bolla: cosa può voler dire per noi catechisti accogliere con Misericordia le situazioni di fallimento e di sofferenza degli adulti e delle famiglie che chiedono alla nostra comunità i sacramenti per i propri figli? Quale stile di accoglienza per generare nel cuore di chi si accoglie l’impressione di una Chiesa felice?
4. In cosa la Misericordia di Dio trasforma il mio modo di essere catechista? Provo a riflettere sul mio modo di vivere la riconciliazione: la vivo come un’immersione nella Misericordia del Padre? Cosa vuol dire vivere da riconciliati?
5. Rileggiamo insieme tutte le «opere di misericordia», corporali e spirituali. Quali ci sembrano più urgenti nella nostra missione di catechisti? Per quale motivo? In quali invece facciamo più difficoltà?
Domande importanti e puntuali che possono cadenzare la preparazione personale e dentro il gruppo catechisti verso la celebrazione giubilare.
Emanuele Mameli
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