Cagliari, il Comune punta sulla riapertura dell’Anfiteatro Romano Chiappe (Ass. Cultura): "Saranno tre gli interventi principali"

L’Anfiteatro romano di Cagliari

Ridare valore a uno dei luoghi più importanti di Cagliari. Questo l’obiettivo prefissato dalla Giunta comunale di Cagliari che ha deciso di investire 4 milioni di euro per rendere totalmente fruibile l’Anfiteatro romano. Un provvedimento reso noto nella serata di ieri, martedì 5 novembre, che potrebbe agire a favore dei cittadini cagliaritani e dei tanti turisti che oggi osservano il monumento solo dall’alto.

Occasione

Al momento, l’Anfiteatro sembra più un rimpianto che una risorsa. Il sito è tornato parzialmente visitabile nella primavera del 2023, quando Comune e Soprintendenza si sono impegnati nella messa in sicurezza della rampa di accesso che ha consentito la riapertura alle visite. Una situazione che, nonostante gli sforzi dei lavoratori del luogo, resta deficitaria. “L’Anfiteatro Romano di Cagliari è uno dei monumenti più importanti di Cagliari. Basti pensare che, come biglietti per la visita del monumento, è stato calcolato che perdiamo tra i 60.000 e i 100.000 euro all’anno – ha affermato l’assessora alla Cultura del Comune di Cagliari Maria Francesca Chiappe ai microfoni di Radio Kalaritana – Questo perché tutti i visitatori che vogliono visitare l’Anfiteatro lo possono fare solo dall’alto, oltre non si riesce ad andare”.

Piano

Motivi per cui l’amministrazione comunale ha deciso di prendere iniziativa. L’intervento più corposo sarà preceduto però da due azioni, con la Regione che dovrebbe recitare un ruolo di co-protagonista. “Noi abbiamo in programma in realtà tre provvedimenti – spiega l’assessora – Il primo, imminente, che dovrebbe partire entro la fine di novembre è quello della pulizia dell’Anfiteatro, che attualmente è una autentica discarica e che avrà un costo tra i 60.000 e gli 80.000 euro. In secondo luogo stiamo aspettando, adesso con la finanziaria della Regione, un finanziamento di quasi 290.000 euro. Questi fondi servirebbero per rendere immediatamente fruibile gran parte dell’Anfiteatro ai visitatori, cioè poter scendere e poterlo visitare. Se i tempi dovessero essere rispettati, potrebbe accadere già in primavera. L’altro poi, invece, è il progetto definitivo, che vale 4 milioni di euro – precisa Chiappe – Si tratta di un progetto che ricostruisce l’Arena: l’Anfiteatro diventerà una quinta scenica, sarà ruotato e non ci si siederà più sulla pietra dell’Anfiteatro.  Dall’altra parte ci sarà invece la platea degli spettatori, che vedranno il monumento. Ci sarà sempre l’entrata dalla parte di Viale Sant’Ignazio, però la via di fuga sarà verso l’Orto botanico. Su questo c’è un accordo con l’Università”.

Futuro

I lavori daranno dunque vita a un nuovo spazio, in futuro, per la cultura del capoluogo. Con numeri minori rispetto al passato, ma senza che le gradinate dell’Anfiteatro vengano scalfite. “Quando saranno avviati e finiti i lavori per il progetto definitivo, l’Anfiteatro potrà essere riaperto anche per gli eventi culturali – ha affermato l’assessora – chiaramente con una capienza ridotta rispetto a prima. Prima, quando vi erano le tre tribune che andavano verso l’alto, c’erano circa 5.000 spettatori. Adesso penso che non saranno più di 1.200”. Un’idea, quella della rotazione, che prende spunto da altre esperienze, anche per rispettare quanto stabilito dal Ministero della Cultura in passato: “Queste scelte sono state già prese a Nora e Caracalla. Quando, in passato, erano state smontate le tribune per un intervento della Soprintendenza, la pietra era risultata friabile, per lo più dove erano stati incastrati i supporti. Allora l’ordine di scuderia arrivato dal Ministro fu quello di non usare più la pietra come platea”.

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