«Il Centro di solidarietà “Giovanni Paolo II” non chiuderà».
Lo assicura don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana, dopo le ultime interlocuzioni con l’amministrazione comunale.
«Nel dialogo che abbiamo instaurato – prosegue don Marco – e che ha visto un nuovo interlocutore come responsabile dei servizi in Comune, è stato realizzato un sopralluogo nella struttura con i responsabile del servizio lavori pubblici e sociale ed è stato deciso che la Mensa della Caritas, il Centro d’ascolto, l’ambulatorio medico, il Centro d’ascolto legale, le accoglienze dei padri cappuccini riservate ai familiari dei detenuti del carcere, resteranno aperti così come gli uffici amministrativi. Tutto ciò che è localizzato al piano terra continuerà ad assicurare i servizi alle fasce più vulnerabili della popolazione».
In queste settimane si sono fatte intese le riunioni tra associazioni e i vertici rinnovati dei servizi sociali.
«Abbiamo lavorato come sempre in dialogo costruttivo – conferma il direttore – anche con i nuovi funzionari. Abbiamo trovato grande disponibilità a dare risposte, non tanto a noi quanto alle persone alle quali i nostri volontari assicurano tutta una serie di servizi».
Per quanto riguarda gli ospiti sono temporaneamente alloggiati in una struttura alberghiera, seguiti dagli operatori delle associazioni. «Nel giro di qualche settimana – prosegue don Marco – si attiverà il progetto in collaborazione tra Caritas, le associazioni “Ozanam”, “Donne al traguardo”, con nuove sedi di accoglienza dignitose e suddivise nel territorio. Ciò permetterà agli ospiti di avere un alloggio, una residenza, una vita dignitosa accompagnati dagli operatori e dalle azioni sussidiarie di politiche sociali. Tutto questo è il frutto di una proficua partecipazione tra tutti i soggetti coinvolti. Si tratta di una “nuova alba”, da raccogliere con grande fiducia, di una soluzione ideale in questo momento di cambiamento. Per cui gli ospiti, gli operatori e le associazioni plaudono all’operato dell’amministrazione per le scelte operate».
Un risultato che evidenzia ancora una volta come la co-progettazione sia capace di dare frutti che in alcuni momenti sembravano insperati. «Quest’esperienza – conclude il direttore della Caritas – mostra come sedersi attorno ad un tavolo per trovare insieme delle soluzioni a un problema così delicato, sia stata e sarà la modalità migliore per arrivare a un risultato agognato da tutte le parti in causa».
Ricordiamo che la vicenda nasce quando il Comune ravvede la necessità di realizzare interventi di manutenzione straordinaria e non più derogabili sulla struttura di viale sant’Ignazio. In un primo momento si era pensato ad una chiusura totale della struttura, con l’allontanamento degli ospiti e il trasferimento dei servizi.
Nei giorni scorsi invece la decisione di mantenere attivi i servizi localizzati al primo piano e intervenire nelle manutenzioni sul primo piano. Questo consentirà di continuare ad assicurare il sostegno ai più bisognosi che si rivolgono alla Cittadella della Carità.
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