Chiuso a Orosei il Convegno catechistico regionale Don Maurizio Mirai. «È stato un bel momento di Chiesa caratterizzato dalla gioia dell’incontro»

Un momento del Convegno (foto Ces)

Sono stati 900 i partecipanti ieri (domenica 10 novembre) al convegno catechistico regionale, ospitato negli spazi dell’Hotel Maria Beach di Orosei. Un appuntamento nato dal
lavoro dell’ufficio regionale, insieme ai direttori diocesani e al vescovo delegato, monsignor Mauro
Morfino.

Don Maurizio Mirai

«È stato un bel momento di Chiesa – commenta il giorno dopo don Maurizio
Mirai, delegato regionale per la catechesi – caratterizzato dalla gioia dell’incontro. Una
giornata intensa, nella quale le parole del presidente della Conferenza episcopale sarda monsignor Antonello Mura, e quelle di monsignor Morfino, sono state di sprone per il cammino che ci aspetta».

I temi

Al centro dell’appuntamento la questione dei linguaggi nella trasmissione della fede. Un
elemento centrale in questo tempo segnato da rapidi cambiamenti nelle forme della
comunicazione. La relazione è stata proposta dal professor Fabio Mancini, pedagogista e
membro della Consulta dell’Ufficio catechistico nazionale della CEI (disponibile sul sito
http://www.sardegna.chiesacattolica.it ).

La relazione

Il relatore ha proposto linee guida sulle quali orientare il lavoro nelle parrocchie, in modo tale che il messaggio crei le condizioni per una risposta e un’accoglienza della fede, evitando così il distacco, che oggi segna l’azione in tanti contesti. Per Mancini «più cresce il rapporto tra interpretato (che è la fede) e interpretante (ovvero l’uomo), più l’interpretazione si connota come riposta, come riformulazione creativa da parte dell’uomo piuttosto che di mera ripetizione, prassi che
spesso conduce ad una fede solo ritualistica o precettistica». Uno degli elemento centrali della relazione è rappresentato dal linguaggio come strumento di comunicazione che abbia però al centro la persona. «Il linguaggio – ha detto Mancini – per comunicare in modo autentico la fede deve partire dal bisogno dell’altro, dalla sua richiesta di senso. Un linguaggio che non sia “a misura” di persona, bambino, adolescente, adulto, anziano non è un linguaggio che permette un annuncio autentico, e non consente all’altro di essere interpellato dalla Parola di Dio nella sua vita».

I tavoli sinodali

La giornata di Orosei ha inoltre visto i tavoli di lavori sinodali, veri e propri laboratori di
confronto e proposte per la catechesi. La restituzione in sala del lavoro fatto, ha
mostrato la varietà di indicazioni emerse, segno di una vitalità che caratterizza le
persone impegnate nel servizio alla catechesi.  La conclusione con la celebrazione eucaristica ha suggellato una giornata nella quale le Chiese della Sardegna hanno testimoniato un cammino comune anche nel campo della catechesi.

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