La Coppa Quartieri da domenica interesserà sei zone della città Barracca Manna–Santa Teresa, Marina, Mulinu Becciu, San Michele–Is Mirrionis, Sant’Elia–San Bartolomeo e Stampace, e vedrà i giovani sfidarsi in attività sportive con la finalità di avvicinare persone che vivono nelle stessa zona, per incrementare conoscenza, trasmettere e valorizzare gli aspetti positivi dello sport, come l’aggregazione, il fair play, la voglia di divertirsi.
Le squadre vincitrici in ogni quartiere nelle rispettive categorie si sfideranno nella finale, che verrà disputata alla Sardegna Arena.
Il primo premio, come per la precedente edizione – vinta da sant’Elia–san Bartolomeo per la fascia di età 11–13 anni e da san Michele–Is Mirrionis per quella 14–16 anni – sarà l’organizzazione di una «Festa del Quartiere». Durante l’evento finale è prevista la partecipazione di tutti i giovani che hanno disputato la competizione, accompagnati da genitori, animatori sociali e allenatori sportivi dei quartieri oltre ai professori delle scuole partner del progetto.
Alla base del progetto l’idea risultata vincente in altre città come Milano e che la Fondazione Giulini ha voluto portare anche a Cagliari.
La manifestazione è organizzata dalla fondazione «Carlo Enrico Giulini» e dalla comunità «Casa Emmaus» delle missionarie Somasche di Elmas, in collaborazione con il Cagliari Calcio e la diocesi, che quindi prosegue nel suo impegno con la società civile nel diffondere valori come rispetto e solidarietà, così importanti in questi tempi di individualismo esasperato.
Da segnalare che la Coppa Quartieri è inserita all’interno di «Dentro il quartiere, il gioco delle relazioni», un progetto che comprende manifestazioni sportive, seminari rivolti a giovani, genitori, animatori di oratori e di società sportive e che ha già coinvolto quest’anno oltre 1.500 persone in un ciclo di incontri formativi.
Questo è l’aspetto più importante, oltre a quello sportivo. Come hanno detto gli organizzatori nel presentare la manifestazione alla stampa l’idea è quella di creare nuove relazioni all’interno del quartiere, attraverso lo spor,t che diventa così veicolo per superare anche i problemi tipici delle zone della città con maggiori rischi per i più giovani.
«Quest’anno – ha detto in conferenza stampa suor Silvia Carboni, della Casa Emmaus – i quartieri passano da cinque a sei e saranno tanti i ragazzi coinvolti. La manifestazione vede inoltre il coinvolgimento delle scuole, fondamentali perche mettono a disposizione le loro strutture dove giocare le gare. Dopo aver creato un anno fa il logo della Coppa Quartieri, stavolta ogni quartiere ha creato un suo logo».
Sei zone della città che si confronteranno alla luce della competizione sportiva, per favorire una migliore convivenza e opportunità di crescita sana per i giovani residenti.
Raffaele Pisu
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