Diànoia, le riflessioni del vescovo Baturi su Radio Kalaritana Il grido d'allarme che giunge da giovani e giovanissimi. «Dobbiamo costruire alleanze»

Tre vite spezzate in diciassette giorni

In diciassette giorni, a Napoli, tre ragazzi giovanissimi hanno perso la vita per futili motivi. L’ultimo, appena diciottenne, è stato colpito da un proiettile «partito per caso». Pochi giorni prima, un adolescente di 15 anni, è rimasto vittima di una sparatoria tra bande. Un diciannovenne invece, è stato ucciso perchè accusato di aver sporcato per errore le scarpe di un coetaneo. Tre vite spezzate, nomi che non sono statistiche ma drammi che ci chiamano a riflettere.

«Un mondo parallelo»

Siamo di fronte a «un mondo parallelo» – come lo ha definito don Maurizio Patriciello, che molti giovani abitano in isolamento, con regole e linguaggi che li allontanano dalla società, a volte perfino dai genitori, i quali dichiarano di non saperli più gestire. Una realtà intrisa di rabbia e rancore, che porta a conflitti senza senso e tragici epiloghi. Non possiamo rimanere indifferenti.

Occorrono nuove alleanze e vie di riscatto

Serve un’alleanza educativa che sostenga i giovani, offrendo loro ragioni di speranza e di vita, oltre che il coraggio di perseguire il bene comune. Tutti uniti siamo chiamati a ricostruire il senso della vita e a proporre alternative affidabili, che per noi trovano fondamento nel Vangelo. Oggi più che mai, dobbiamo impegnarci a offrire ai giovani una via di riscatto e di autentica gioia.

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