Costituito e attivato dall’Arcivescovo, con Decreto del 4 giugno 2023, in risposta all’invito che papa Francesco ha rivolto alla Chiesa, dopo i Sinodi sulla famiglia e l’omonima Esortazione apostolica del 19 marzo 2016, e dando attuazione alla nota della CES del 31 maggio 2021 «Tendere la mano alla famiglia – Accompagnare, discernere, integrare fragilità e ferite», il Servizio diocesano «Amoris laetitia» (Sdal), quale organismo all’interno dell’Ufficio diocesano di Pastorale familiare, ha il compito di formulare e proporre percorsi di accoglienza, ascolto e orientamento a favore di coloro che, dopo aver celebrato il matrimonio sacramentale, a seguito dell’esperienza dolorosa dell’abbandono della vita coniugale, mediante la separazione o il divorzio, vivono una situazione di fatto irreversibile rispetto alla prima unione e sono mossi dal sincero desiderio di progredire nella fede e nella comunione ecclesiale.
Non in sostituzione ma affiancandosi alla preziosa missione dei parroci e sacerdoti, il Servizio si prefigge lo scopo di aiutare i richiedenti, spesso segnati dall’amore ferito e smarrito, a leggere la propria situazione e di far crescere in loro una nuova consapevolezza di sentirsi parte della comunità cristiana, operando anche un concreto discernimento, nel quale sono presenti delicati aspetti umani e spirituali, sacramentali e canonici, mediante un percorso non unicamente rivolto alla possibilità o meno di accedere ai sacramenti.
Scopo è anche di accogliere le persone che dubitano della validità del proprio matrimonio o sono convinti della nullità del medesimo e di accompagnarle nella raccolta di elementi utili per l’eventuale celebrazione del processo giudiziale, ordinario o più breve, attraverso la preziosa e delicata opera del Tribunale ecclesiastico.
Il Servizio diocesano è composto da una équipe di cinque sacerdoti, una religiosa e tre coppie di coniugi, ed è coordinato dal responsabile. Nel primo anno di attività, da giugno 2023 a settembre 2024, sono state accolte 36 richieste di ascolto e discernimento di coppie o singoli. Tra di loro alcuni sono stati accompagnati nell’iter processuale per la nullità matrimoniale, e gli altri, al di là dell’accettazione o meno della proposta di un percorso formativo e penitenziale articolato in tre tappe, hanno potuto comunque sperimentare la cura materna della Chiesa nel servizio che hanno ricevuto.
Un momento fondamentale e arricchente è rappresentato dagli incontri di presentazione del Servizio ai sacerdoti di alcune foranie/vicarie della diocesi o il colloquio e confronto con alcuni parroci. Altri incontri sono in cantiere per i prossimi mesi.
Certamente tanto resta da fare, ma sono incoraggianti i risultati di questo primo anno di attività del Servizio. Un contributo essenziale al raggiungimento del suo fine istitutivo potrà essere una maggiore conoscenza e diffusione anche ad opera di sacerdoti e di operatori pastorali parrocchiali.
Paolo Sanna
Responsabile Servizio diocesano Amoris laetitia
Kalaritana – Avvenire di domenica 29 settembre 2024
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