Domani (30 novembre), durante la prima edizione della Festa dei tre santi martiri bambini Gesimundo, Flore e Victoria, il parroco don Efisio Zara, annuncerà che Gesico diventa ufficialmente «Paese della Gentilezza». Da secoli i tre martiri sono oggetto di venerazione da parte della comunità locale e la festa che li celebra sarà un’occasione per avvicinare i più giovani al culto di «Sant’Amadu».
Un’iniziativa che nasce con l’obiettivo di promuovere valori fondamentali come la gentilezza, la pace e il rispetto, a partire dalla comunità locale.
L’importanza della gentilezza come seme di pace
«Come parroco – ha spiegato don Efisio – mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per promuovere la pace, che inizia da tutti noi. È così che ho compreso quanto sia essenziale educare alla gentilezza, al rispetto per le persone e per il Creato».
Un progetto condiviso con il Comune
Gesico diventa così la prima «città gentile» della Trexenta e la quinta in tutta la Sardegna. Il Comune ha sposato con entusiasmo l’idea di avviare questa iniziativa, dando il via a una serie di attività strutturate che coinvolgeranno tutti i cittadini, a partire dai bambini.
Un segno di accoglienza e solidarietà
Non solo educazione alla gentilezza, ma anche un impegno concreto nell’accoglienza. La parrocchia e l’intera comunità di Gesico sono infatti impegnate nell’aiutare una famiglia ucraina fuggita dalla guerra, offrendo loro un rifugio sicuro.
Nell’occasione, anche l’inaugurazione della “panchina gentile” davanti alla Chiesa, come segno tangibile di questi valori.
>>> Il testo integrale dell’articolo sul numero di domenica di Kalaritana Avvenire
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