Gmg a Cracovia: un’esperienza di Chiesa In una breve cronaca i momenti salienti di quanto vissuto in Polonia da 150 giovani e da 12 sacerdoti della diocesi, sotto la guida dell’Arcivescovo

DSC_0521«A pochi giorni dalla conclusione della Gmg, mentre tutti ormai stiamo tornando ai nostri consueti impegni, la partecipazione emotiva è ancora forte al solo ricordo di quanto ho condiviso con i 150 giovani e i 12 sacerdoti che hanno voluto farsi compagni di viaggio dei loro ragazzi».

Queste le parole formulate dal vescovo Arrigo Miglio pochi giorni dopo il rientro a casa dei partecipanti alla Giornata mondiale della gioventù, celebrata quest’anno a Cracovia, nel sud della Polonia. Sulle sue orme si è svolta l’intera Gmg. Significativo e intenso il pellegrinaggio compiuto nella mattina del 27 luglio verso il santuario della Divina misericordia, dedicato a santa Faustina Kowalska. Ma nella stessa area sorge anche la basilica dedicata al Papa polacco, dove è custodita la veste talare da lui indossata quando fu raggiunto in piazza San Pietro da alcuni colpi di pistola esplosi dal turco Ali Agca.

«È stata una bella ed entusiasmante esperienza di Chiesa – ha scritto nel messaggio il vescovo Miglio – nella quale anche i sacerdoti hanno avuto un ruolo importante. Sono loro che, con premura e affetto, seguono il cammino delle comunità valorizzando il ruolo e la ricchezza delle realtà giovanili». La presenza delle guide pastorali è stata infatti preziosa per questa Giornata mondiale della gioventù. Un’esperienza che ha visto la partecipazione di 10 gruppi provenienti da tutta la diocesi, ciascuno dei quali ha vissuto con trepidante emozione tutti i momenti che hanno caratterizzato questa seconda Gmg in terra polacca. La prima, la cui eco è ancora ben presente in Polonia, si era infatti tenuta a Czestochowa, circa 100 chilometri da Cracovia, dove nel 1991 proprio Giovanni Paolo II diede appuntamento a tutti i giovani di Europa e fu di fatto il primo incontro tra l’Ovest e l’Est del vecchio continente in seguito alla caduta di tutti i regimi comunisti che, dopo la seconda guerra mondiale, avevano preso il potere nell’Oriente europeo.

Significative sono state le catechesi che hanno animato le mattine del 28 e del 29 luglio. Organizzate nella chiesa dei padri carmelitani, a pochi passi dal centro storico di Cracovia, sono state tenute da Roberto Carboni, vescovo di Ales-Terralba, e dal vescovo Miglio. Entrambe hanno avuto come tema portante la misericordia, declinata in diversi aspetti messi in luce dagli stessi giovani con le loro domande e riflessioni effettuate in apertura di catechesi.

Davvero toccanti sono stati invece i diversi momenti vissuti nel Campus misericordiae, luogo scelto dagli organizzatori come sede della Veglia e della Messa presiedute da papa Francesco. Diversi i chilometri percorsi da tutti i partecipanti per raggiungere la zona e davvero toccanti le parole pronunciate dal Papa che ha segnato in modo vivo i cuori di tutti con parole semplici e sferzanti. «Cari giovani, non siamo venuti al mondo – ha detto papa Francesco a oltre un milione di persone presenti a Cracovia – per “vegetare”, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’impronta. È molto triste passare nella vita senza lasciare un’impronta. Ma quando scegliamo la comodità, confondendo felicità con consumare, allora il prezzo che paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà». Dunque il Papa chiede ai giovani di agire, di entrare in azione, per rendere dinamiche le nostre comunità. Un invito che non è passato inosservato, insieme all’appuntamento, nel 2019, a Panamà.

Andrea Pala

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