I lavoratori della Portovesme Srl in protesta a Roma: «Salvaguardiamo i posti di lavoro e le produzioni» Continua la mobilitazione contro le scelte di Glencore: assemblee, scioperi e richiesta d’intervento del governo per salvare il sito produttivo e i lavoratori

L’assemblea dei lavoratori Portovesme srl (foto Ansa)

La protesta dei lavoratori della Portovesme Srl si intensifica. Le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato uno stato d’agitazione, il blocco di straordinari e reperibilità, e una manifestazione a Roma sotto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prevista per la prossima settimana. L’obiettivo è opporsi al piano di Glencore di fermare la linea zinco e ridurre le attività produttive, decisione considerata dai sindacati «in netto contrasto con gli impegni precedenti dell’azienda» e che suscita «legittimi dubbi sull’affidabilità della dirigenza».

«Tenere in marcia solo i forni Waelz per la produzione di ossidi di zinco non garantisce occupazione stabile né per i lavoratori diretti, né per quelli dell’indotto», denunciano i sindacati. Durante l’assemblea è emersa con forza la richiesta di un incontro urgente con il ministro Urso per discutere il ruolo strategico della Portovesme Srl nell’economia italiana e valutare interventi governativi contro le scelte unilaterali dell’azienda, che, senza una soluzione, potrebbero lasciare numerosi lavoratori esclusi dai cicli produttivi.

Tra le richieste sindacali, vi sono la continuità nelle produzioni di zinco e piombo, l’aggiunta di un progetto sul litio solo come attività aggiuntiva, e il mantenimento dell’attuale forza lavoro. «È essenziale che il governo nazionale si impegni assieme a noi e alle istituzioni locali per evitare che Glencore abbandoni il territorio, salvaguardando occupazione e rispetto dell’ambiente», dichiara Fausto Durante, segretario Cgil Sardegna.

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