Anche quest’anno tante famiglie provenienti da tutta la nostra diocesi si sono date appuntamento, nei locali del Seminario arcivescovile di Cagliari, per trascorrere insieme la ormai tradizionale Giornata diocesana della famiglia. Il tema dell’incontro di quest’anno è stato «La famiglia cresce nell’amore», tema che i numerosi partecipanti hanno approfondito nel corso della mattinata e del pomeriggio: i bambini e i ragazzi, con il sapiente affiancamento dell’equipe Animatema di famiglia, si sono misurati con creative e coinvolgenti attività sul medesimo tema, mentre i genitori e i nonni si sono dedicati all’approfondimento e al confronto, stimolati dall’analisi dell’esortazione apostolica «Amoris Laetitia». La bella giornata primaverile ha permesso un pranzo all’aperto, in stile di condivisione, sotto il primo caldo sole cagliaritano a cui sono seguite le attività di gioco «in famiglia» pomeridiane, contraddistinte da impegno ed entusiasmo da parte di tutti i componenti delle famiglie presenti, genitori e figli insieme. Successivamente spazio all’approfondimento con l’interessante e stimolante intervento dei relatori dal titolo «Amoris Laetitia. La realtà e le sfide della famiglia. Accompagnare, discernere, integrare». La giornata si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa presieduta dal vescovo Miglio: nella «domenica del Buon Pastore» il Vescovo ha voluto conoscere i nomi di tutti i bambini presenti e li ha accolti vicino a se, sul presbiterio, durante tutta la celebrazione, con estremo giubilo dei più piccoli. Durante l’omelia, Miglio ha più volte sottolineato l’importanza della missione affidata agli sposi cristiani frutto della vocazione al matrimonio da lui definito «speciale consacrazione».
All’inizio della giornata, prima di lasciar andare bambini e ragazzi con gli animatori, grandi e piccoli hanno assistito insieme alla proiezione di un gustoso filmato contenente le testimonianze di alcune coppie di sposi sardi in risposta alle domande «come crescete nell’amore reciproco?» e «come fate crescere nell’amore i vostri figli?». I relatori ospiti della giornata, provenienti dalla Campania, hanno presentato delle relazioni ricche di stimoli e contributi personali. Giuseppina De Simone e Franco Miano, sposi da oltre 20 anni, genitori di due ragazzi, sono docenti universitari: Pina è docente di filosofia della religione ed etica generale alla Pontificia università dell’Italia meridionale di Napoli, mentre Franco è docente di filosofia morale presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ed è stato, dal 2008 al 2014, presidente nazionale di Azione cattolica. Hanno condiviso, con le famiglie partecipanti, la gioia vissuta come coppia nel recente sinodo della Famiglia a cui hanno partecipato quale unica coppia di sposi «esperti». Partendo dalle testimonianze del video iniziale Pina De Simone ha ricordato, citando «Amoris Laetitia», che il matrimonio è un cammino di permanente crescita. A questa crescita nell’amore non si può porre un limite: cresciamo nell’amore e cresce la nostra capacità di amare. È estremamente impegnativo amare sempre di più ma questo è un elemento che contraddistingue la vita della famiglia: mettersi in gioco con tutto ciò che si è, ossia la capacità di rischiare non qualcosa di noi bensì rischiare tutto ciò che siamo. È l’avventura dell’amore reciproco che è costantemente sorretto dalla logica del «di più», «un amore tanto determinato e generoso che è capace di rischiare il futuro» (AL 131). L’amore per il coniuge, per i figli, per i genitori è infatti è un amore autentico se è per sempre.
Franco ha ricordato che per far crescere l’amore, segno dell’Eterno, è comunque necessario sperimentare la fatica e il limite che è connaturato al nostro essere creature. L’accento di papa Francesco sul quotidiano – ha rilevato Franco Miano – è un’insistenza preziosa. Papa Francesco ricorda che è infatti nei piccoli gesti della vita quotidiana, giorno dopo giorno, che si rafforza la gioia dell’amore. L’amore matura attraverso il dialogo, la capacità di darsi tempo, attraverso la capacità di far spazio all’altro. La coppia deve sempre saper guardare avanti, saper guardare lontano, avere il cuore che si apre e si dilata. In particolare Miano ha suggerito una lettura del Capitolo IV dell’esortazione. Sono pagine che possono essere lette e rilette, anche per la riflessione di coppia. La famiglia cresce nell’amore se cresce la capacità di uno «sguardo che apprezza. Quante volte invece il nostro sguardo sul coniuge, sui figli, sugli altri è uno sguardo duro non uno sguardo che apprezza! Molte ferite e crisi hanno la loro origine nel momento in cui smettiamo di contemplarci» (AL 128). L’altro «deve percepire che è stata colta la sua pena, la sua delusione, la sua paura, la sua ira, la sua speranza, il suo sogno» (AL 137). Ampio spazio è stato dedicato alla riflessione in coppia sulle tematiche proposte dai relatori e numerose domande hanno permesso uno scambio di esperienze e consigli in assemblea. La preghiera in famiglia, le modalità di accompagnamento delle giovani coppie, l’importanza delle reti tra famiglie sono stati i temi principali che hanno animato la discussione. I relatori hanno invitato tutti a provare a raccontare, innanzitutto con i propri figli, di più e meglio la bellezza di essere famiglia, facendola emergere nelle occasioni quotidiane.
Don Marco Orrù, responsabile della pastorale familiare, nel trarre le conclusioni della giornata ha ricordato che nella «Amoris Laetitia», così come nella «Evangelii Gaudium», è presente un messaggio che il pontificato di papa Francesco ha posto al centro: ritornare all’essenzialità del Vangelo. Un mandato e una sfida entusiasmante per le famiglie.
Emanuela Bartolino e Stefano Casu
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