Laura Cappellazzo: “Scrivo storie di donne resistenti” L'autrice ha presentato a Cagliari e Quartu due dei suoi libri

La locandina della presentazione dei libri dell’autrice Laura Cappellazzo

Anche la letteratura può fare la sua parte per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne. Per questo, nella giornata di ieri, lunedì 25 novembre, e quella di oggi, martedì 26 novembre, l’autrice Laura Cappellazzo è stata impegnata nella presentazione di due suoi libri “Donne di sabbia” e “La Brigata Fiori Selvatici“. Tre gli incontri fissati tra Cagliari e Quartu Sant’Elena, con l’ultimo riservato ai giovani dell’istituto di Scienze Umane Nicolò Tommaseo del capoluogo.

Inversione di marcia

“Come invertire la rotta sulla violenza di genere? Rispondo da educatrice perché è la mia professione – ha chiarito l’autrice ai microfoni di Radio Kalaritana – Molto spesso parliamo di queste problematiche dal punto di vista sociale e politico. Abbiamo però bisogno di un ragionamento anche culturale, che deve andare nel concreto del nostro vivere. Dobbiamo fare soprattutto un lavoro che vada a toccare le giovani generazioni. Quest’anno, finalmente, ho visto aggiungersi un tassello nel dibattito in maniera più evidente: perché non solo bisogna aiutare le ragazze a riconoscere i segnali di violenza, a partire da quelli più sottili, ma dobbiamo ragionare con la parte maschile per far loro riconoscere le emozioni negative e far capire loro come gestirle in maniera non violenta, ma costruttiva, anche per se stessi. In quest’anno – continua Cappellazzo – soprattutto con i ragazzi, ho parlato di libertà, perché lavorare a favore delle donne, quindi in contrasto a tutti quei meccanismi di violenza, è un’azione che è liberante anche per la parte maschile, perché non ti costringe ad assumere ruoli che non vorresti”.

Lavoro sul campo

Il lavoro e la costruzione della consapevolezza passa anche dalle storie altrui, senza nascondere le difficoltà del percorso. Storie raccolte in uno dei testi presentati dall’autrice. “Donne di sabbia è il mio primo libro – spiega l’autrice – in cui racconto quattro storie di quattro donne che ho conosciuto proprio come educatrice. Quattro donne che sono uscite da situazioni di violenza e da situazioni di sfruttamento: chi in maniera molto positiva, chi in maniera un po’ meno positiva. Ho voluto mostrare la realtà del dopo di cui si parla poco. La ricostruzione è un processo molto lento, molto faticoso, assai delicato che va accompagnato”.

Dentro la Storia

La Storia, quella con la S maiuscola, è invece al centro del terzo libro, “La Brigata Fiori Selvatici“. “Parla di ragazze che durante il periodo della resistenza si sono prese cura della popolazione – racconta la scrittrice – Ragazze che hanno scelto di agire la non violenza e la solidarietà a favore non solo delle persone con cui condividevano quel periodo storico ma pensando al futuro, alle ragazze che sarebbero venute dopo di loro”.  Tra i libri scritti però ce n’è anche un altro a cui Cappellazzo tiene: “C’è un altro testo successivo, Le tre vite di Goli. Voglio citarlo perché parla di una giovane donna iraniana, della sua situazione in Iran e di come ha voluto uscire e cosa ha significato per lei uscire dal suo Paese per mettere in salvo se stessa e i suoi due figli. Quelle che ho scritto – conclude – sono tutte storie di donne resistenti“.

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