«Le campagne sarde sono in ginocchio e le aziende di allevamento dell’Isola allo stremo». Lo afferma Coldiretti, sottolineando che «l’epidemia di Lingua blu ha raggiunto proporzioni allarmanti, colpendo indistintamente aziende pastorali da Nord a Sud dell’isola».
L’associazione agricola lancia dunque l’allarme e si appella alle istituzioni regionali. I focolai, in queste settimane, si sono purtroppo moltiplicati: sono ormai centinaia i casiconfermati negli allevamenti in tutto il territorio regionale. A dilagare purtroppo è il sierotipo 3, per il quale al momento non è a disposizione un vaccino.
Anche Confagricoltura ha espresso preoccupazione per quanto sta accadendo negli allevamenti dell’Isola. «Siamo in presenza di una recrudescenza del morbo – sottolinea Giambattista Monne, direttore regionale dell’associazione – causata purtroppo dal cambiamento climatico. Le temperature elevate hanno favorito la diffusione del culicoide che trasmette la malattia ai capi ovini». La Regione sta cercando di individuare la strategia più idonea per il contenimento del morbo. Gli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura lavorano a una nuova strategia vaccinale che affronti l’emergenza, con massive procedure di vaccinazione. Mentre i servizi veterinari e gli uffici competenti hanno diffuso informazioni sulle vaccinazioni.
La Trexenta risulta intanto una delle zone colpite dalla diffusione della lingua blu. «Stiamo affrontando questo delicato problema – dice Alessandro Pireddu, sindaco di Senorbì – che colpisce gli allevamenti ovini. La Regione ci ha fornito le istruzioni per il contenimento della diffusione del morbo, sono stati introdotti dei limiti alla movimentazione dei capi. La mappa diffusa dalla Regione ci preoccupa e non poco, perché evidenzia come il nostro territorio, e piu in generale quello del Sud Sardegna, è fortemente colpito da questo disastroso fenomeno».
Andrea Pala
Kalaritana – Avvenire di domenica 22 settembre 2024
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