Libano | Attacco all’Unifil, la solidarietà delle istituzioni sarde Quattro militari della Brigata Sassari sono rimasti lievemente feriti nella base di Shama

Un momento di pattugliamento delle truppe dell’Unifil in Libano | Foto X/Unifil

Si alza ulteriormente il livello d’allerta in Libano dove è presente, per conto della missione delle Nazioni Unite Unifil, un contingente della Brigata Sassari. Nella mattinata di oggi, venerdì 22 novembre, dei missili hanno colpito la base di Shama, vicino alla cosiddetta Blue line, il confine attuale tra Israele e il Paese dei cedri. Quattro militari della Brigata Sassari sono rimasti lievemente feriti da alcune schegge sollevate dall’esplosione. Le condizioni dei militari sono apparse da subito non gravi. L’episodio è il secondo avvenuto nell’ultima settimana: il quadro preoccupa sempre più l’Italia e la Sardegna tutta.

Le reazioni

A quanto accaduto sono seguite le reazioni delle massime cariche della politica regionale sarda. “Desidero esprimere la mia solidarietà e di tutta la Regione Sardegna alla nostra Brigata Sassari per gli ultimi attacchi al quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano – ha dichiarato la presidente della Regione Alessandra Todde – Il ferimento di alcuni militari ci preoccupa e ci indigna enormemente – ha aggiunto Todde – Assoluta vicinanza ai nostri ragazzi feriti e alle loro famiglie, questi continui attacchi al contingente italiano sono inaccettabili”.

“La sicurezza dei nostri soldati impegnati all’estero deve essere una priorità – ha affermato invece in una nota il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini – Il Governo nazionale deve porre in essere tutte le azioni necessarie per garantire ai militari di poter continuare a lavorare in territorio straniero. Il Consiglio regionale, in rappresentanza dell’intera isola, è vicino ai militari della Brigata e alle loro famiglie – ha continuato Comandini, che poi ha aggiunto un commento sulla situazione generale che il contingente si trova ad affrontare – Già nei giorni scorsi avevo espresso apprensione e allarme per i militari impegnati in Libano, purtroppo i fatti di oggi mi confermano che i timori sono fondati”.

Restano ancora da chiarire le dinamiche di quanto accaduto, ma secondo le prime ricostruzioni, il lancio di missili sarebbe stato effettuato dal braccio armato di Hezbollah. Il clima, malgrado un tentativo di riavvicinamento tra le parti per un cessate il fuoco, è divenuto ancora più teso. Ferma condanna per i fatti è arrivata anche dal Governo nazionale. “È intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita – ha chiarito il ministro della Difesa Guido Crosetto – Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile – ha affermato il ministro – è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile”.

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