Vent’anni fa, una moglie ha deciso di donare il proprio rene al marito. Un gesto d’amore accaduto a Ussana, nel novembre del 2004. Protagonisti di questa bella storia, coronata da un emozionante lieto fine, sono Marina Peddis e Roberto Mameli. «Quando i medici gli hanno detto che avrebbe dovuto affrontare la dialisi – ricorda Marina – non ho avuto un attimo di esitazione e mi sono proposta. I medici del Brotzu mi hanno avvisato che il percorso sarebbe potuto essere complicato ma non mi sono mai tirata indietro».
La storia
E, incredibilmente, con grande sorpresa e stupore da parte dei medici, la compatibilità fra i due coniugi è risultata essere 9 su 10. Un valore molto alto che, non sempre, si verifica neppure fra congiunti. «Ricordo ancora lo stupore dei medici – sottolinea Marina – che, fin da subito, ci avevano avvertito che l’ipotesi di donargli il rene potesse davvero essere molto remota, dato che eravamo marito e moglie».
Marina e Roberto oggi
Due decenni dopo, Roberto e Marina stanno bene. «Dopo tutti questi anni – confida Roberto – il rene è in buone condizioni. Ogni sei mesi i medici controllano che tutto proceda per il meglio. E finora non ci sono stati problemi tali da dovermi sottoporre a visite più ravvicinate nel tempo. Nel frattempo mi è stata diagnosticata una malattia rara che mi sta causando qualche problema di salute che, però, non influisce sullo stato di salute del rene».
La fede che culmina nel gesto d’amore
La storia di questa donazione era stata raccontata per la prima volta dal settimanale della parrocchia di Ussana, Partecipando. E, vent’anni dopo, questo gesto fra i due sposi testimonia il profondo amore che li lega in modo indissolubile. La fede, senza dubbio, ha giocato un ruolo fondamentale in questa bella storia di amore benedetto dal Signore. «Quando ho preso questa decisione – evidenzia Marina – ho capito che era la fede a guidarmi. Non ho mai avuto un momento di esitazione.
Una decisione presa senza paura
Nei giorni precedenti l’operazione, io e lui eravamo in due reparti diversi. I medici ci hanno fatto salutare prima di entrare in sala operatoria e mi ricordo una sua frase: “Se ci hai ripensato, dimmelo. Non aver paura”. Ma la decisione era ormai presa. E, nemmeno in quel momento, ho pensato, neppure per un solo istante, che io potessi cambiare idea lasciando mio marito in balia del destino».
Andrea Pala
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