E’ stata pubblicata il 19 settembre 2024 la nota intitolata “La Regina della Pace”, con la quale il Dicastero per la Dottrina della Fede ha ufficialmente autorizzato i fedeli a partecipare all’esperienza spirituale di Medjugorje, un fenomeno religioso iniziato 43 anni fa. Tuttavia, la Chiesa ha deciso di non pronunciarsi sulla soprannaturalità delle presunte apparizioni mariane. Come dichiarato dal cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, “il Papa non considera necessaria una dichiarazione di soprannaturalità”, sottolineando come il “nihil obstat” sia sufficiente per il Pontefice.
La nota distingue tra i “frutti positivi” associati all’esperienza spirituale e le criticità legate ai presunti veggenti, che non devono essere più percepiti come mediatori centrali. Secondo il card. Fernández, la partecipazione dei fedeli a Medjugorje non implica che i messaggi dei veggenti debbano essere considerati edificanti fino a quando non saranno valutati e approvati per la pubblicazione. Pertanto, i fedeli sono invitati a essere cauti nei confronti di eventuali nuovi messaggi non ancora riconosciuti.
Un’esperienza di fede ricca di frutti positivi
Il fenomeno di Medjugorje ha prodotto numerosi frutti spirituali, inclusi abbondanti casi di conversione, un ritorno frequente alla pratica sacramentale, vocazioni alla vita presbiterale e religiosa, e un rinnovato approfondimento della vita di fede. Tali risultati si manifestano soprattutto nel contesto del pellegrinaggio ai luoghi delle apparizioni originarie, più che durante gli incontri con i presunti veggenti.
Un altro aspetto significativo del fenomeno Medjugorje è l’intensa attività pastorale svolta nella parrocchia locale, che ha visto un incremento delle presenze di fedeli provenienti da tutto il mondo. Questo luogo di culto è diventato un centro di rinnovamento della fede cristiana, con la partecipazione non solo di cattolici, ma anche di gruppi di cristiani ortodossi e musulmani. Molti pellegrini hanno scoperto la propria vocazione religiosa o presbiterale proprio nel contesto di Medjugorje, mentre altri hanno sperimentato conversioni profonde, cambiando radicalmente la propria vita e orientandola verso il Vangelo.
Inoltre, sono state riportate numerose guarigioni e sono sorte molte opere di carità legate al fenomeno, con la creazione di comunità e associazioni che assistono orfani, tossicodipendenti, alcolisti, disabili e ragazzi con problematiche varie.
Criticità dei presunti messaggi
Nonostante i frutti positivi, la nota del Dicastero per la Dottrina della Fede evidenzia alcune criticità legate ai messaggi dei veggenti. Alcuni di questi sembrano essere collegati a esperienze umane confuse o contengono espressioni teologicamente imprecise. In alcuni casi, i messaggi appaiono condizionati da percezioni soggettive dei veggenti, il che potrebbe spiegare alcune incongruenze.
Ad esempio, in alcuni messaggi, la Madonna sembra manifestare irritazione per la mancata osservanza delle sue indicazioni o minaccia di non apparire più. In altri casi, i messaggi sembrano suggerire un controllo diretto su dettagli del cammino spirituale e pastorale della parrocchia, dando l’impressione di voler sostituire gli organismi ecclesiali ordinari. La nota evidenzia anche che alcuni messaggi contengono richieste di origine improbabile, con la Madonna che impartisce ordini su questioni pratiche e quotidiane, suscitando dubbi sulla loro autenticità soprannaturale.
Un messaggio di sintesi: Avvicinarsi a Gesù
Nonostante queste criticità, il Dicastero per la Dottrina della Fede sottolinea un messaggio che può essere considerato una sintesi della proposta spirituale di Medjugorje: “Desidero avvicinarvi sempre di più a Gesù e al suo cuore ferito”. Questo messaggio richiama l’essenza del Vangelo e sottolinea l’importanza di una vita di fede centrata su Cristo e sulla sua opera di salvezza.
Culto pubblico autorizzato, ma nessuna dichiarazione di soprannaturalità
La decisione del Dicastero di autorizzare il culto pubblico legato all’esperienza di Medjugorje, pur senza un pronunciamento definitivo sulla soprannaturalità, rappresenta un passo importante per i fedeli che desiderano trarre ispirazione spirituale da questo fenomeno. Tuttavia, la Chiesa ribadisce che i fedeli non sono obbligati a credere alle apparizioni, sottolineando che il “nihil obstat” del vescovo di Mostar-Duvno, in accordo con la Santa Sede, è sufficiente per permettere ai pellegrini di vivere la propria esperienza spirituale in sicurezza.
In conclusione, mentre si attende una possibile decisione futura sulla costruzione di un santuario a Medjugorje, la Chiesa continua a vigilare attentamente sul fenomeno, invitando i fedeli a concentrarsi sui frutti spirituali positivi e a mantenere una sana cautela verso eventuali nuovi messaggi.
© Copyright Il Portico