In occasione del mese di novembre, nel corso del quale la Chiesa ricorda i fedeli defunti, papa Francesco esprime un invito speciale: pregare per i genitori che hanno vissuto il dolore della perdita di un figlio. Un’esperienza che, secondo le parole del Papa, è «particolarmente intensa» e «contro ogni logica umana», poiché vivere più a lungo di un figlio non è naturale. Il Papa osserva come neppure il linguaggio sappia descrivere questa condizione, poiché non esiste una parola per identificare un genitore che ha perso un figlio.
Nel videomessaggio di questo mese, Francesco ricorda quanto sia difficile esprimere il giusto conforto in queste circostanze, dove anche le parole migliori rischiano di amplificare il dolore. La vera risposta, suggerisce il Papa, è un ascolto amorevole e rispettoso, che segua l’esempio di Gesù nel consolare chi è afflitto. A volte, questa tragedia si trasforma in un percorso di speranza, possibile grazie al sostegno della fede e dello «spirito consolatore» che porta pace.
Il video del Papa racconta storie di genitori che, attraverso la fede, hanno trovato un nuovo senso nella loro sofferenza. Tra queste, quella di Serena, che ha perso la figlia Angelica a causa di una malattia genetica e ha trovato conforto nell’abbraccio del Papa. Ci sono anche Luca e Paola, che visitano quotidianamente il luogo dove hanno perso Francesco, travolto da un’auto a 18 anni; e Yanet, che continua a vivere nonostante la perdita del figlio William, ucciso per il suo impegno contro la violenza. Queste testimonianze dimostrano come l’amore e la fede possano aiutare a trasformare il dolore in speranza.
© Copyright Il Portico