Il Seminario regionale si prepara al nuovo anno pastorale. La struttura di via Monsignor Parraguez, a Cagliari, si appresta a riaccogliere i propri studenti. Gli esercizi spirituali daranno il via alle attività formative, rivolte ai futuri sacerdoti. « Iniziamo l’anno – sottolinea il rettore don Riccardo Pinna – pieni di speranza. La settimana scorsa siamo stati tre giorni con quanti iniziano quest’anno il cammino verso il sacerdozio. Sono infatti 10 i giovani seminaristi del primo anno che vanno ad ampliare la comunità regionale. Con loro sale a 33 il numero complessivo di quanti esplorano la propria vocazione».
«A loro – prosegue – si affiancano poi gli studenti del sesto anno, che sono invece inseriti nelle rispettive diocesi, proiettati verso l’ingresso nel presbiterio di appartenenza. La comunità inizia l’anno pastorale con un buon numero di seminaristi, segno di speranza per tutti coloro che operano all’interno del Seminario regionale».
Oggi gli educatori che si affiancano al rettore e che sostengono i seminaristi nel proprio cammino vocazionale, sono chiamati a un compito sempre più ampio e delicato.
«In questi ultimi anni – sottolinea don Riccardo – la formazione umana dei candidati al sacerdozio è al centro delle attenzioni, non solo della Conferenza episcopale italiana, ma anche di tutti i vescovi del mondo intero e, in particolare, dei Pastori delle nostre diocesi sarde. Dico sempre che un prete è anzitutto un uomo. Per essere uomini, e quindi santi, occorre formarsi. La maturità umana è un divenire: uno non nasce uomo, ma lo diventa maturando. Ha bisogno di un accompagnamento, che inizia anzitutto nel contesto familiare e che si sviluppa poi con il percorso in Seminario. È un patto a tre mani, che abbraccia famiglia, parrocchia e Seminario. Queste tre realtà, insieme, devono cooperare per la formazione umana dei nostri seminaristi. Solo così avremo, questo è l’auspicio, preti davvero santi». Il Seminario regionale è quindi casa comune dei futuri preti. Agli studi in Facoltà teolo-gica si affiancano quei percorsi educativi e spirituali, promossi nella struttura cagliaritana, senza però mai dimenticare l’appartenenza alla propria diocesi e alla propria comunità di origine. «Diversi seminaristi – conclude il rettore – giungono dall’esperienza in parrocchia, maturata negli anni trascorsi fra oratorio, Azione Cattolica e gruppi scout. Altri invece sono cresciuti nei movimenti ecclesiali. Sono contento che si arrivi in Seminario provenendo da queste esperienze, perché penso che i futuri seminaristi debbano seguire l’esempio dei dodici Apostoli di Gesù, che hanno vissuto insieme al Maestro e Signore».
ANDREA PALA
Kalaritana – Avvenire di domenica 22 settembre 2024
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