È davvero profondo il legame fra la città di Quartu e Sant’Elena. Lo dimostra non solo la decisione di inserire il nome della santa imperatrice nel toponimo che identifica il centro abitato, ma anche la grande partecipazione dei fedeli ai riti che si svolgono in concomitanza con la festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Ieri, infatti, centinaia di devoti hanno preso parte alle celebrazioni che, ogni ora, fin dal primo mattino, si sono susseguite all’interno della basilica minore quartese.
Altrettanti devoti si sono invece messi in cammino dietro al simulacro nel corso della processione che, venerdì, ha attraversato una buona parte del territorio cittadino. La festa religiosa si accompagna, come da consolidata tradizione, a numerose manifestazioni civili promosse dalla parrocchia insieme al comitato stabile per i festeggiamenti. «La festa di Sant’Elena – afferma il parroco della storica basilica quartese don Alfredo Fadda – appartiene a tutta la città. A convergere in quest’occasione sono infatti i fedeli provenienti da tutte le parrocchie in cui è suddiviso il territorio. Come ogni anno, la partecipazione alle varie celebrazioni è stata davvero notevole». «E sappiamo – prosegue il parroco – che non mancano mai all’appuntamento con la festa di Sant’Elena anche devoti provenienti dai paesi limitrofi, a testimonianza di quanto è radicato il culto per la santa imperatrice». La processione di venerdì e le celebrazioni eucaristiche di ieri hanno visto un’ampia partecipazione. Se i riti del 21 maggio, memoria dell’antico culto diffuso in epoca bizantina, sono più intimi e raccolti, le celebrazioni di metà settembre sono molto sentiti e radicati all’interno delle famiglie quartesi e non solo. La festa dei giorni scorsi è ancorata infatti alla solennità dell’Esaltazione della Santa Croce. A sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, si deve infatti il rinvenimento di quella che poi è diventata una preziosa reliquia venerata in tutto il mondo cristiano. «Lei ha ritrovato la croce – sottolinea il parroco – e, a settembre, noi festeggiamo questa ricorrenza ancorandola alla festa patronale. L’Esaltazione della Santa Croce è, per noi, il centro di tutto quello che festeggiamo. Nelle tante omelie che abbiamo pronunciato con i fedeli nelle celebrazioni che si sono tenute ieri in basilica, abbiamo sottolineato il profondo legame fra sant’Elena e la Croce di Cristo».
La festa patronale quartese è celebrata a beneficio degli oltre 68.000 abitanti residenti, in quella che è la terza città della Sardegna. Se, un tempo, era vissuta con dinamiche simili a quelle che resistono nei piccoli centri dell’interno, oggi invece la festa continua a essere vissuta in un contesto completamente cittadino. «Nonostante Quartu sia profondamente cambiata in questi ultimi decenni – evidenzia il parroco – anche chi non ha origini quartesi si affeziona alla festa patronale. È un momento molto atteso che abbraccia, senza limiti, tutta la città e i suoi numerosi abitanti ». Accanto alle diverse celebrazioni in questi giorni numerosi gli appuntamenti: dallo sport alla musica, dai balli alla tradizione del canto in limba e naturalmente la sagra dell’uva, che richiama numerose persone anche dall’hinterland cagliaritano.
Andrea Pala
Kalaritana – Avvenire di domenica 15 settembre 2024
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