Recuperare la pace è impegno di ciascuno di noi

Andrea Riccardi in città per il convegno Caritas

A Cagliari ospite del convegno Caritas, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha parlato di pace. 

«Siamo in un momento drammatico di una guerra in Ucraina – ha detto – e per ragionare sulla pace bisogna ragionare sulle situazioni di guerra,  di conflitto, che tante volte sono situazioni di conflitto vicine a noi. Credo sia necessario prevenire le guerre, accorgersi quando stanno per arrivare. Di fronte poi alla guerra occorre una grande solidarietà con chi ne è vittima. Diceva Giovanni Paolo II “Se vuoi la pace vai incontro ai poveri”».

Recuperare la pace.

Nel suo intervento Riccardi ha manifestato il suo plauso per come il popolo italiano ha dato prova di grande solidarietà verso i profughi ucraini. 

«Mi ha molto colpito – ha dichiarato – l’accoglienza mostrata per chi è in fuga dalla guerra. Siamo in un momento, ad esempio nella comunità di Sant’Egidio, nel quale viene realizzato un grande sforzo per aiutare l’Ucraina e per accogliere chi da quel Paese fugge. Si tratta di persone, soprattutto donne e bambini, che hanno però nel cuore un grande desiderio di ritornare nelle loro case, dove hanno lasciato i loro mariti e padri».

Sullo sfondo del conflitto non si intravvedono riposte di pace.

Recuperare la pace.

«Questo ritardo nelle risposte – dice anche il professore – è dovuto alla complessità della situazione, alla cattiveria della guerra, perché più dura una guerra più fa fatica a finire. Credo sia necessario non rassegnarsi alla guerra e continuare con il messaggio del Papa a lavorare per la pace, a chiedere la pace e a cercare la via di pace».

Secondo Riccardi poi «la pace è un lavoro da artigiani, da persone pazienti che spendono tutto quello che hanno per persuadere e avvicinare. È un lavoro artigianale e spetta ai suoi pacifici e magici creatori d’amore il compito di mediare: non confondiamo mediatore con intermediario. Non è la stessa cosa: il mediatore è colui che unisce le parti e paga spendendosi con quello che è lui».

«L’intermediario invece – ha specificato il professore – è un commerciante, che fa sconti alle parti per ottenere un guadagno. L’amore si colloca nel ruolo di mediatore non di intermediario: il mediatore perde sempre, perché la logica della carità è perdere tutto affinché vinca l’unità. Ancora di più la legge del cristiano è quella del mediatore. Mi sembra che in queste parole a volte il cristiano e il mediatore si intreccino, sono coloro che avvicinano il bimbo con una ferita aperta e la ricuciono con amore, rischiando se stessi.

«A me – ha concluso Riccardi – piace parlare di pace preventiva Questo dovrebbe essere l’approccio sulla ferita dell’Ucraina». 

Roberto Comparetti

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