Ha preso il via ieri la II edizione di «Italia romanica», che per quattro weekend permette di ammirare e di conoscere meglio, il patrimonio storico architettonico del romanico, anche con aperture straordinarie di chiese, abbazie, monasteri, aperti alle visite guidate e gratuite e impreziosite da musica e canto sacro.
L’iniziativa, di carattere nazionale, vede l’apertura di circa 130 siti, di cui 70 in Sardegna, 10 in Sicilia, 20 in Lombardia e da quest’anno anche in Piemonte con 20 siti. Oltre la metà di questi gioielli è dunque localizzata nella nostra Isola. Tra ieri e oggi le aperture previste a Banari, con Santa Maria di Cea, Bulzi, la chiesa del Crocifisso, la Cattedrale di San Pantaleo a Dolianova. Poi ancora Santa Chiara a Iglesias e a Mogoro la Madonna del Carmine. Poi a Orosei, con Sant’Antonio Abate e a Oschiri, con la Madonna di Castro.
È possibile effettuare visite guidate anche Samassi, San Geminiano, Semestene, San Nicola di Trullas, mentre a Sindia si può ammirare Santa Maria di Corte, a Tratalias, Santa Maria di Monserrato, a Villa San Pietro l’omonima chiesa e a Usini quella di Santa Croce.
In particolare oggi dalle 20, è in programma La luce del Romanico, una suggestiva visita in notturna a lume di candela nelle chiese di Oschiri, Tratalias, Quartu Sant’ Elena, Villamassargia e Santa Giusta, rivivendo atmosfere medievali. Il progetto prosegue per altri tre fine settimana, tra il 28 e il 29 settembre, 5 e 6 ottobre, 12 e 13 ottobre, coinvolge numerosi comuni e le relative chiese dal nord al sud della Sardegna. L’itinerario proposto nell’Isola si configura come un viaggio tra storia, architettura, arte, spiritualità: ai partecipanti vengono fornite gratuitamente le guide realizzate dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico.
Il programma completo è disponibile sul sito www.fondazioneromanicosardegna.it.
Alberto Macis
Kalaritana – Avvenire di domenica 22 settembre 2024
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