Sardi alla Gmg di Panama: gioia ed emozioni Le impressioni dei partecipanti all'appuntamento con papa Francesco

Dopo una Gmg le emozioni si rincorrono. Se poi questo evento, nato per felice intuizione di San Giovanni Paolo II, si svolge al di fuori dei confini europei, la gioia provata ripaga anche la fatica del viaggio.

Per la prima volta l’America centrale ha ospitato questo evento e la scelta di celebrare il raduno mondiale della gioventù nello stato di Panama ha consentito ai giovani della delegazione regionale di entrare in contatto con i loro coetanei provenienti da ben 140 nazioni.

Oltre 600.000 sono stati infatti i partecipanti alla veglia e alla Messa conclusiva di questa Giornata mondiale della gioventù.

E tra scambi di doni, foto ricordo (selfie inclusi) e scambi di contatti, Instagram su tutti, si è realizzato lo spirito della Gmg. “Per me – afferma Elena Lao, impegnata nella parrocchia di Madonna di Lourdes a Poggio dei Pini – resta indelebile l’allegria e l’entusiasmo provato in questi giorni. E spero di poter trasmettere queste emozioni ai miei amici che, come me, sono impegnati in parrocchia. La Veglia di sabato è stata per me un momento molto forte, ma anche la Messa con tutti gli italiani che abbiamo celebrato nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes è stata altrettanto forte perché mi ha fatto sentire parte di una unica comunità intrisa dello spirito della Gmg».

Emozioni condivise da tutti gli altri 32 componenti della delegazione regionale, formata anche da una piccola rappresentanza delle diocesi di Lanusei e di Alghero-Bosa.

Per tutti loro è stato davvero un momento di grande felicità. «È stato così anche per me – evidenzia Nicola Serreli, giovane animatore dell’oratorio di Santa Vittoria a Sinnai – perché tutta la Gmg è stata davvero caratterizzata da questo spirito. Allegria e gioia sono stati ben presenti per tutta la settimana. Porterò nel cuore il silenzio davvero assordante che c’è stato nel corso dell’adorazione eucaristica, talmente intenso che ciascuno ha potuto pregare e meditare il Signore presente nel Santissimo Sacramento».

Aleggiava davvero un bel clima al Metro Park San Giovanni Paolo II, teatro della veglia e della Messa conclusiva di questa Gmg panamense.

In questa cornice i giovani hanno potuto ascoltare le frasi intense pronunciate dal Papa. «Porterò nel cuore – afferma Michela Pilleri, medico e anche lei componente della delegazione diocesana – il passaggio con il quale il Santo Padre ha affermato che dobbiamo costruire ponti e non muri, ribadito nel corso della Via Crucis. E mi è rimasta impressa anche l’esortazione a cercare ciascuno la propria strada, tenendo ben salde le proprie radici ma, al tempo stesso, invitando a trovare una missione nel mondo».

Andrea Pala

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Il Portico