Dalla parte dei trapiantati di organo, ma anche dei donatori. L’associazione Prometeo dal 2003 è attiva in Sardegna e sta al fianco di tutti coloro che si donano agli altri e a chi riceve, fino a rinascere una seconda volta.
L’attività
“L’attività più importante che noi facciamo è quella di andare nei paesi per parlare con le persone – spiega Giorgio Pavanetto, presidente di Prometeo – Lo facciamo con le nostre manifestazioni di carattere culturale e scientifico per promuovere la donazione. La Sardegna è una delle regioni dove si è ai più alti livelli, i sardi sono molto generosi. Questo è un dato incoraggiante per noi, ma non ci basta: la nostra attività è in continuo movimento”.
Le difficoltà
La voglia di informare e fare la propria parte si scontra però con le difficoltà della sanità isolana. “Stiamo portando avanti una battaglia insieme alle altre associazioni da alcuni anni – racconta Pavanetto – La sanità sarda sta subendo un’involuzione molto grave secondo noi. Nonostante ci siano tantissimi donatori in Sardegna, riusciamo a fare pochissimi trapianti perché praticamente al sistema sanitario sardo non si è data efficienza. Quello dei trapianti era un’eccellenza della sanità e tale deve restare. La situazione della sanità sarda è figlia di tanti anni di incuria – precisa il presidente – C’è un problema di progettualità”.
La forza della rinascita
Il quadro però non spegne la voglia di far capire ai cittadini l’importanza di un gesto semplice come quello del dono. Un gesto che può valere una nuova vita. “Ai nostri incontri vengono professionisti, anche di levatura internazionale, a portare un messaggio: ovvero che la donazione è fondamentale. Ogni volta che avviene un trapianto è come se si nascesse una seconda volta. Tra noi trapiantati festeggiamo due compleanni – conclude Pavanetto – quello del giorno in cui siamo nati e quello del giorno in cui siamo rinati con il trapianto”.
© Copyright Il Portico