Il cammino sinodale vive di tanti eventi di diversa natura e intensità ma porta frutto nella misura in cui riaccade con gioia, ad ogni passo, l’incontro profondo con la persona del Risorto che «dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva» (Benedetto XVI).
È la fede, infatti, che genera e motiva ogni vera riforma della Chiesa.
L’ambizione del cammino sinodale è proprio quella di cambiare la forma di essere e di vivere della Chiesa, per renderla più conforme al suo mistero di comunione e di missione grazie alla viva partecipazione dei battezzati.
Mi sembra che stiano maturando alcuni frutti.
In primis il sinodo ci sta insegnando l’arte dell’incontro, che esige l’ascolto e il dialogo attento e cordiale, perché la voce di ciascuno è importante e tutti devono potersi sentire a casa.
Il cuore di questo processo, inoltre, è l’esercizio comunitario del discernimento, ossia della lettura credente della storia, per annunciare il Vangelo in modo corrispondente alle attese e agli interrogativi degli uomini di oggi.
Tale movimento continuo di ascolto e discernimento valorizza tanto il Popolo di Dio quale soggetto del sensus fidei quanto i suoi Pastori, che devono discernere
ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, non da soli ma ascoltando l’intera comunità dei credenti. Ogni atto della Chiesa deve comprendere l’adorazione di Dio.
La sinodalità ha la sua fonte e il suo culmine nella celebrazione liturgica e nella partecipazione piena, consapevole e attiva alla
sinassi eucaristica. Infine, c’è lo stupore per il dono della fede, che imprime alla nostra esistenza un movimento nuovo impegnandoci ad essere annunciatori e testimoni dell’amore di Dio.
La sinodalità nella Chiesa è a servizio della missione della quale è soggetto tutto il Popolo di Dio.
Ci vuole adesso la pazienza, l’umiltà e l’entusiasmo del mosaicista che colloca la propria tessera insieme alle altre.
Il risultato può essere apprezzato solo nel tempo e con uno sguardo d’insieme, capace di valorizzare l’apporto di tutti i frammenti.
Il nostro impegno possa far risplendere nel volto della Chiesa la stessa figura del Buon Pastore, compagno del nostro cammino.
+Giuseppe Baturi- Arcivescovo
Tutto il popolo di Dio al servizio della missione.
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