Riflessioni a margine del Convegno nazionale di Pastorale della Salute
«Sos profumos, sos cantos de veranu… sas menzus cosa do, a tie anzelu».
Con queste parole si conclude «A Diosa», il più famoso canto della nostra terra.
È l’inno di un giovane innamorato in partenza per la Grande Guerra, il tentativo di esprimere il suo grande amore al suo angelo, la donna amata alla quale vuole regalare la miglior cosa, individuandola nei profumi e nei suoni della primavera.
Una luce che dirada.
Ho pensato spesso a queste parole, durante il XXIII Convegno Nazionale Pastorale della Salute che la diocesi ha avuto l’onore di accogliere.
Ho pensato perché purtroppo viviamo giorni di guerra.
Ho pensato perché nei giorni del convegno, dopo le piogge iniziali, la primavera ci ha fatto dono dei suoi meravigliosi suoni e colori.
Ho pensato per via del titolo del convegno: «Dall’odore al Profumo. Il senso ritrovato per un superamento dello scarto».
Il convegno, appena concluso, teme una rapida archiviazione ed esige una responsabile valorizzazione.
Esigenza che scaturisce dagli interventi dei numerosi e qualificati relatori, opportunamente sostenuti dall’attenzione e dalle domande dei convegnisti.
Esigenza che scaturisce dalle sapienti meditazioni quotidiane e dalle celebrazioni eucaristiche presiedute dai Vescovi Giuseppe Baturi e Carlo Radaelli.
Esigenza che scaturisce dalle vivaci e incisive testimonianze della diocesi di Cagliari, brillante armonia di scienza, arte, fatica e fantasia.
Un convegno ricco e, come tale, non esente dal rischio di dispersione.
La consapevolezza del rischio ha favorito frequenti riferimenti a tre argomenti di grande attualità, sicuro interesse e vivace confronto: la pandemia Covid-19, il cammino sinodale 2021-2023, la guerra in Ucraina.
Pandemia Covid-19.
Causa di tanto dolore, ancora oggi provoca tensione e smarrimento.
Tra i partecipanti al convegno non pochi si sono dovuti personalmente e pesantemente scontrare con la pandemia, sperimentando dolorose situazioni anche di ricovero in terapia intensiva.
Su tutti il Cardinale Gualtiero Bassetti che, intervenendo in video conferenza, ha offerto un prezioso contributo ai lavori del convegno.
Una luce che dirada.
Cammino Sinodale.
Frequenti e opportuni i riferimenti al documento preparatorio. Grande interesse ha riscosso l’intervento, sempre a distanza, di Suor Nathalie Becquart, prima donna a ricoprite il ruolo di sottosegretaria in un Sinodo dei Vescovi.
Lo «stile del convegno» è stato degna espressione di una Chiesa Sinodale, alla ricerca della comunione, per una costruttiva partecipazione, a garanzia dell’efficacia della missione.
Guerra in Ucraina.
Un dramma del presente, al quale vorremmo tanto poter garantire l’immediata assenza di futuro.
La testimonianza, inevitabilmente a distanza, di Sua Beatitudine Sviatolav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev, seguita da breve ma non certo formale dialogo con i Vescovi presenti e con don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Nazionale, ha costituito la più degna conclusione del convegno.
Il racconto di un dramma per il quale è difficile trovare un aggettivo adeguato. La testimonianza di una Fede autentica e coraggiosa, meritevole di umile accoglienza.
Siamo ormai nel post convegno, la città e la diocesi di Bari, già muovono i primi passi in preparazione al Convegno 2023, che concluderà il progetto convegnistico quinquennale, con riferimento ai cinque sensi.
Una luce che dirada.
Vorrei concludere facendo mie, ancora una volta, le parole del canto «A Diosa». Non ritengo azzardata l’immagine de «su sole relughente ch’ispuntat su manzanu in oriente.»
Il convegno è stato innegabilmente un segno luminoso, espressione della sempre vincente e intramontabile luce del Cristo Risorto.
Diamo valore a questa luce che, diradando le tenebre dello scarto, favorisce la diffusione del Profumo delle Beatitudini nel mondo intero.
Don Marcello Contu – Direttore Ufficio diocesano di Pastorale Salute
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