“Un’isola e i suoi libri”: a Sassari la Fiera dell’Editoria sarda Castia (Aes): "L'editoria isolana ha una vocazione per il pluralismo"

Un’isola e i suoi libri | Foto Comune di Sassari

 

Tre giorni di approfondimento, di confronto, di scambio e di conoscenza. Un’Isola e i suoi libri”, questo il titolo scelto per la Fiera dell’editoria sarda che si svolgerà a Sassari, dall’8 al 10 novembre, all’interno del Padiglione Tavolara. Un’occasione per i lavoratori del settore, per i lettori più appassionati e per coloro che cercano un modo di rientrare di avvicinarsi al mondo della lettura. Ancor di più di quella made in Sardegna.

Il progetto

“Quella che si avvicina sempre più è una fiera dal programma molto denso e caratterizzato dalla partecipazione alla mostra del mercato di 36 case editrici della Sardegna – ha assicurato ai microfoni di Radio Kalaritana la presidente dell’Associazione Editori Sardi Simonetta Castia – La fiera nasce su impulso della Regione Sardegna e corrisponde a un format inaugurato nel 2015, sempre dalla giunta regionale, che aveva l’intento di promuovere l’editoria sarda. E di farlo oltre i confini dell’appuntamento consolidato del centro Sardegna (Macomer, ndr),  su richiesta soprattutto delle case editrici che volevano rendere più capillare la promozione del libro edito in Sardegna”. Anche per questo l’impronta dell’Aes sarà evidente: “Questo sarà l’unico evento in Sardegna a cui l’Aes sarà presente – ha precisato Castia – con questa vasta regia di editori associati e non associati. La fiera che ci accompagnerà per tre giorni e che speriamo sia molto partecipata dal pubblico a Sassari, in qualche maniera è l’unico appuntamento che noi promuoveremo e perciò si sostituisce anche progettualmente ad altri eventi”.

Le parole scelte

Molto della fiera e della sua importanza è già fatto intendere dal titolo scelto: “‘Un’isola e i suoi libri’ è un titolo dal significato emblematico nella sua essenzialità – ha proseguito Castia – Si richiama così al fatto che la Sardegna e il racconto dell’isola è tale anche grazie alla presenza di così tanti editori, alla garanzia di pluralismo che assicura e all’autorevolezza di queste produzioni che sono anche molto riconoscibili, con un livello di qualità elevato: con la loro attività preservano questo patrimonio culturale e letterario che diversamente non ci sarebbe”.

Il quadro

La fiera arriva in un momento non semplice per il mondo dell’editoria, che già nei primi mesi del 2024 aveva denunciato un calo dello 0,1% nelle vendite rispetto all’anno precedente. Le difficoltà del mercato, soprattutto a causa dell’inflazione, mettono in difficoltà un settore in cui anche i nuovi lettori fanno comunque sentire il proprio sostegno. Un fatto che lascia accesa una luce di speranza, tanto quanto la capacità di di resilienza dell’editoria sarda: “Non è sicuramente un momento facile per l’editoria a livello nazionale, quindi non lo è anche per l’editoria a livello regionale – ha precisato la presidente dell’Aes – Sappiamo che da qualche anno ci sono state delle variabili che hanno contratto il mercato, rendendo sempre più sottili i margini di guadagno per le case editrici. L’inflazione ha determinato l’aumento dei costi della carta e così via, per cui ci sono state anche quest’anno delle case editrici che hanno dovuto andare incontro alla crisi riducendo il proprio organico per salvaguardare l’integrità del proprio progetto. Si tratta di una situazione di resilienza, che comunque sia non impedisce la nascita di nuovi marchi e di nuove aziende editrici che hanno in sé questa vocazione più che al profitto al pluralismo – ha concluso Castia – Da questo punto di vista la Sardegna è una regione sicuramente in controtendenza, che rende dinamico il mercato anche se i numeri si stanno un po’ affievolendo nella loro significatività”.

Matteo Cardia

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