Il Vangelo della vita diventa gioia per il mondo Domenica si celebra la 40ma Giornata nazionale per la vita

Il Vangelo della vitaLa vita, per esistere, ha bisogno di una attività continua contro la sua dissoluzione. È una lotta che si gioca a livello biologico, nei nostri corpi e nella natura, ma si estende, diventando responsabilità etica, anche alle relazioni interpersonali, alla società e alla cultura umana. Da una parte la cultura della vita, del suo apprezzamento, della sua difesa e promozione, dall’altra la cultura della morte, della sua irragionevole elevazione a «valore», della sua promozione a «diritto», della «congiura contro la vita» (EV 12), indicata come progresso.

Tempo fa, anche chi era favorevole alla libertà di aborto lo considerava comunque un dramma e un «male minore». Oggi si tende a nasconderlo sotto eufemismi e valori quali la «salute procreativa della donna», fino a considerarlo un vero e proprio diritto umano. Se diminuisce la percentuale di aborti registrati, va aumentando la cosiddetta contraccezione d’emergenza, che può avere effetti abortivi, mostrando il diffondersi dell’ignoranza e l’abbassamento dell’attenzione morale sul tema. Il Pm chiede l’assoluzione di Marco Cappato, reo confesso di aver aiutato Dj Fabo a suicidarsi, «perché il fatto non sussiste» (!?) e chiede che la Consulta si pronunci sulla costituzionalità della norma che tuttora lo vieta. La nuova legge sulle disposizioni anticipate di trattamento introduce la possibilità dell’eutanasia omissiva, obbligando il medico a sospendere, su richiesta del paziente, sostegni vitali come l’alimentazione, l’idratazione e la ventilazione artificiali. Non voglio dimenticare che la vita delle persone è disprezzata e violentata non solo al suo inizio e alla fine, ma anche nelle diverse forme di schiavitù, di emarginazione, di oppressione, di strumentalizzazione.

La Giornata Nazionale per la Vita, siamo alla 40ma, cerca di immettere annualmente nuovi anticorpi nel corpo sociale, cerca di mantenere desta la nostra coscienza, sopita o addirittura traviata  dalla propaganda mortifera. Anche i politici, e soprattutto quelli che si dichiarano cattolici, tra compromessi tattici e resa di fronte ai «cambiamenti socioculturali», sembrano indifferenti di fronte a valori fondamentali quali la vita, la vera solidarietà, la difesa dei più deboli, anche di quelli che non votano o votano partiti diversi dal proprio.

Il messaggio dei Vescovi per quest’anno è intitolato «Il Vangelo della Vita, gioia per il mondo» e si apre con un’affermazione del Papa: «L’amore dà sempre vita» (AL 165). Tre realtà, amore-vita-gioia, che sono l’una il motivo dell’altra, l’una fonte dell’altra, l’una frutto dell’altra. Considerando questo tema ho la sensazione di aver quasi sbagliato toni, all’inizio di questa mia riflessione. Forse ho esagerato con la denuncia? Forse lo spazio iniziale che ho dedicato alla denuncia ha comunicato, oltre alla giusta preoccupazione, anche sentimenti di rassegnazione e triste sconfitta? Mi auguro di no! Infatti il tema di questa Giornata ci vuole riproporre, in positivo, la bellezza e la bontà della vita, in ogni circostanza. Ci ricorda che l’amore, correttamente inteso, non si esprime mai con azioni di morte, di abbandono, di disprezzo verso gli altri. Vale sempre la pena lottare per la vita, dono di Dio e compito affidato all’uomo, per la sua qualità, la migliore possibile, per la salute e il benessere psicofisico, senza scambiare questi valori, fragili e caduchi, con la dignità personale, intrinseca e immutabile, perché fondata sulla stessa natura umana. Vale la pena amare la vita, perché l’amore è sempre creativo e, mentre chiede sacrificio, dona gioia profonda e tenace. Vale la pena vivere, perché è sempre un’opportunità di essere amati e di amare, di gioire insieme, con gratitudine, anche nelle circostanze più difficili. Questo è il Vangelo, la Buona Notizia che abbiamo bisogno tutti di riascoltare e, sostenuti dalla fede e dall’esperienza dell’amore paterno di Dio, di annunciare ancora, con la parola e, di più, con la testimonianza di una vita vissuta con gioia, ottimismo, determinazione, solidarietà vera.

Stefano Mele – Docente di Bioetica – Facoltà teologica

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Il Portico