Il rullino non c’è più. Sono cambiati gli obiettivi, sono arrivati gli smartphone. A rimanere, in tutto questo, è stata la fotografia. La capacità di immortalare un preciso momento, l’immediatezza dell’immagine a cui seguono emozioni e riflessioni. La foto è ancora la miglior testimonianza. A renderlo ancora più chiaro è la mostra del World Press Photo 2024, ospitata dal Museo Civico di Sinnai dallo scorso 2 novembre e che resterà aperta ai visitatori fino al 23.
L’importanza del premio
“La World Press Photo è uno dei più prestigiosi premi internazionali di fotogiornalismo – ha spiegato la direttrice del MuA di Sinnai Isabella Atzeni ai microfoni di Radio Kalaritana – Attraverso le immagini si raccontano le diverse attualità che stiamo vivendo. È una mostra che gira tutto il mondo ed è per questo che ha questa rilevanza mondiale. Noi siamo particolarmente orgogliosi di essere riusciti a portarla di nuovo in Sardegna e nello specifico nel nostro museo a Sinnai”.
Una finestra sul mondo
La forza della foto è al centro di una mostra che offre diversi spaccati sulla realtà globale. Si tratta però anche di un modo per rispondere alle sfide che i fotogiornalisti vivono ogni giorno: “Viviamo in un momento in cui intercettiamo le informazioni attraverso le immagini – continua Atzeni – Spesso e volentieri queste informazioni sono però manipolate. La World Press Photo ci dà invece la possibilità di avere delle finestre create da fotoreportage che sono verificati e reali. Questi sono un modo di conoscere quello che sta accadendo: dagli eventi più noti e di cui sentiamo parlare tutti i giorni, come quello che sta succedendo in Palestina o ancora in Ucraina, ma anche venire a conoscenza di una serie di altre attualità che sono un po’ più lontane geograficamente dalle nostre, come può essere ad esempio la senilità letta dal Madagascar oppure la situazione delle farfalle in Asia. Venire a vedere la mostra – conclude la direttrice del museo – è un modo per conoscere”.
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