Assemini: una ricerca di bellezza che porta a Dio

Successo per la mostra artistica nei locali del Vecchio Municipio

Sono sei gli artisti che hanno risposto all’appello della Confraternita San Pietro di Assemini, dando vita ad una mostra ospitata nei locali del Vecchio Municipio, in pieno centro storico, e nata grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Assemini e l’Associazione Turistica Pro Loco locale.

«Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò all’opera delle sue mani. Una vibrazione di quel sentimento si è infinite volte riflessa negli sguardi con cui voi, come gli artisti di ogni tempo, avvinti dallo stupore per il potere arcano dei suoni e delle parole, dei colori e delle forme, avete ammirato l’opera del vostro estro, avvertendovi quasi l’eco di quel mistero della creazione a cui Dio, solo creatore di tutte le cose, ha voluto in qualche modo associarvi». 

Così scriveva San Giovanni Paolo II all’inizio della Lettera agli Artisti, pubblicata nel 1999. 

E, probabilmente, è proprio una ricerca di bellezza che porta a Dio, che ha spinto la Confraternita San Pietro a perseguire il sogno di questa mostra: un primo passo che sarebbe bello diventasse un appuntamento annuale, così come augurato anche da don Paolo Sanna, parroco di San Pietro in Assemini, il giorno dell’inaugurazione dell’evento.

Una cinquantina di opere, suddivise in due sale, e nate dalle mani di sei artisti: accedendo ai locali del Vecchio Municipio, si è subito accolti dall’imponente busto in pietra raffigurante il Conte Ceconi, una delle figure storiche della città, realizzato da Paolo Demuru, in mostra con diverse sculture e opere pittoriche, così come Barbara Demuru, sua figlia, che espone vari lavori in cui viene raffigurata la donna nel suo essere madre, fin dall’attesa della gravidanza. 

Il percorso prosegue con gli acquerelli di Raffaele Secci i quali, come in cartoline senza tempo, mostrano paesaggi e attimi di vita vissuta.

Sono acquerelli anche i quadri di Archimede Scarpa, il cui estremo realismo è frutto di un grande talento e profonda conoscenza della tecnica.

Troviamo poi un’opera sacra e i ritratti eseguiti da Anna Rita Pani, sia su tela che mediante l’utilizzo di materiali poveri, raffiguranti personaggi noti e gente comune. 

Infine, ma di certo non per importanza, le tele ad olio di Alberto Spina, nelle quali prende vita un Pinocchio che fluttua fra l’idea di Collodi e la realtà dei nostri giorni, originale frutto della creatività dell’artista.

Una buona sinergia, visioni e stili diversi che trovano un punto d’incontro nella ricerca del bello da condividere con la comunità, grazie al lavoro della Confraternita San Pietro che ha dato vita ad una collettiva originale ed elegante, che sarebbe bello ripetere in futuro coinvolgendo anche altri artisti.

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